domenica 25 dicembre 2022

Il Vangelo del Lunedì 26 Dicembre 2022

 

Ottava di Natale.

Santo Stefano, primo martire Diacono.

Prima Lettura

Ecco, contemplo i cieli aperti.

Dagli Atti degli Apostoli (6,8-10.12;7,54-60)

In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi

e segni tra il popolo.

Allora alcuni della sinagoga detta dei Liberti, dei Cirenei, gli Alessandrini

e di quelli della Cilìcia e dell'Asia, si alzarono a discutere con Stefano,

ma non riuscivano a resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava.

E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso,

lo catturarono e lo condussero davanti al Sinedrio.

Tutti quelli che sedevano nel Sinedrio, [udendo le sue parole,] erano

furibondi in cuor loro e digrignavano i denti contro Stefano.

Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù

che stava alla sua destra di Dio e disse: «Ecco, contemplo i cieli aperti

e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio».

Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti

insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo.

E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo.

E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: «Signore Gesù,

accogli il mio spirito».

Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: «Signore, non imputare

loro questo peccato». Detto questo, morì.

Parola di Dio.

Vangelo

Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.

Dal Vangelo secondo Matteo (10,17-22) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Guardatevi dagli uomini, perché

vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete

condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza

a loro e ai pagani.

Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte,

perché vi sarà dato in quell'ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a

parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.

Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad

accusare i genitori e li uccideranno.

Sarete odiati da tutti a causa del mio nome.

Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Forse parole come queste possono rovinare l’atmosfera natalizia,

e quasi ci si può chiedere come mai la liturgia prevede la festa di

Stefano protomartire proprio nel giorno dopo Natale.

Eppure, se ci pensiamo bene, ci accorgeremo che questa è la vera

festa che si deve celebrare nel periodo natalizio; che cosa è la nascita

di Gesù, se non l’inizio del martirio che lo ha portato progressivamente

alla sua morte cruenta?

Allora, i martiri come Stefano sono quelli che hanno capito davvero

come Gesù vuole essere amato; non a parole, o con qualche gesto

di devozione emotivo.

La scena della natività deve spingerci ad amare Gesù bambino

decidendoci di offrire la nostra vita per Lui, così come Lui ha

fatto per tutti noi.

Solo così possiamo celebrare davvero il Natale.

Perciò, amici, celebriamo il Natale donandoci veramente al Signore,

aiutandoci con la preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonare alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.