giovedì 26 gennaio 2023

Il Vangelo del Venerdì 27 Gennaio 2023

 

Della 3° settimana del Tempo Ordinario.

Sant'Angela Merici, vergine.

Prima Lettura

Avete dovuto sopportare una lotta grande.

Non abbandonate dunque la vostra franchezza.

Dalla lettera agli Ebrei (10,32-39)

Fratelli, richiamate alla memoria quei primi giorni:

dopo aver ricevuto la luce di Cristo, avete dovuto

sopportare una lotta grande e penosa, ora esposti

pubblicamente a insulti e persecuzioni, ora

facendovi solidali con coloro che venivano

trattati in questo modo.

Infatti avete preso parte alle sofferenze dei

carcerati e avete accettato con gioia di essere

derubati delle vostre sostanze, sapendo di

possedere beni migliori e duraturi.

Non abbandonate dunque la vostra franchezza,

alla quale è riservata una grande ricompensa.

Avete solo bisogno di perseveranza, perché,

fatta la volontà di Dio, otteniate ciò che vi

è stato promesso.

Ancora un poco, infatti, un poco appena, e colui

che deve venire, verrà e non tarderà.

Il mio giusto per fede vivrà; ma se cede,

non porrò in lui il mio amore.

Noi però non siamo di quelli che cedono,

per la propria rovina, ma uomini di fede

per la salvezza della nostra anima.

Parola di Dio.

Vangelo

L'uomo getta il seme e dorme;

e il seme germoglia e cresce.

Come, egli stesso non lo sa.

Dal Vangelo secondo Marco (4,26-34) anno dispari.

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così

è il regno di Dio: come un uomo che getta il

seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di

giorno, il seme germoglia e cresce.

Come, egli stesso non lo sa.

Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo,

poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga;

e quando il frutto è maturo, subito egli manda

la falce, perché è arrivata la mietitura».

Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il

regno di Dio o con quale parabola possiamo

descriverlo?

È come un granello di senape che, quando

viene seminato sul terreno, è il più piccolo

di tutti i semi che sono sul terreno; ma,

quando viene seminato, cresce e diventa

più grande di tutte le piante dell'orto e fa

rami così grandi che gli uccelli del cielo

possono fare il nido alla sua ombra».

Con molte parabole dello stesso genere

annunciava loro la Parola, come

potevano intendere.

Senza parabole non parlava loro ma, in

privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

La parabola risponde a una sensibilità interiore

nel modo di vivere dei popoli orientali per

trasmettere grandi verità attraverso raccontini

semplici e quotidiani.

Gesù si adegua a questa mentalità, e ci parla

del regno dei cieli attraverso queste similitudini.

Dunque, la scelta di parlare alla folla in parabole

o racconti, non è dettata da chissà quale volontà

di nascondere qualcosa; essa, piuttosto, risponde

alla necessità di far sì che il messaggio evangelico

possa essere ascoltato da un maggior numero

di persone possibili.

Pochi avrebbero saputo seguire Gesù in discorsi

teologici profondi e arditi; tutti invece possono

comprendere brevi e semplici storielle, ma che

hanno in sé un insegnamento di vita terrena.

Ecco perché amici, ho scelto di scrivere questi

semplici commenti, perché tutti possano capirli

e, mi sembra di esserci riuscito, facendomi

aiutare dalla preghiera.  

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.