sabato 28 aprile 2018

Il Vangelo di Domenica 29 Aprile 2018


Della 5° Domenica di Pasqua.
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (9,26-31)
2° Lettura dalla prima lettera di san Giovanni apostolo (3,18-24)
Dal Vangelo secondo Giovanni (15,1-8) anno B.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre
mio è l'agricoltore.
Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto,
lo pota perché porti più frutto.
Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi.
Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite,
così neanche voi se non rimanete in me.
Io sono la vite, voi i tralci.
Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far a.
Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono,
lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che
volete e vi sarà fatto.
In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate
miei discepoli».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Tutti abbiamo sperimentato cosa succede quando non restiamo attaccati al
Signore come i tralci alla vite.
Per questo, stare uniti a Lui non è un lusso Spirituale di qualche cristiano con
la coscienza un pò più sensibile; ma è una necessità indispensabile per tutti.
Ci si può chiedere in qual modo ciascun cristiano sia vitalmente unito al suo
Signore e quali siano i frutti di tale unione.
La risposta alle due domande sta tutta in tre parole; fede, Speranza e carità.
La fede è quella di chi crede in Lui, si fida di Lui e perciò si impegna a vivere
come Lui insegna.
La Speranza è quella di chi vede in Lui il senso e il valore della propria vita,
presente e futura.
La carità è quella di chi, consapevole di quanto Egli ci ami, contraccambía
tanto amore amando il prossimo.
La fede porta a pregare e accogliere i suoi doni, espressi anzitutto nei sacramenti;
basti pensare all'Eucaristia in cui, con la Comunione, il “chi rimane in me, e io
in lui” prende addirittura evidenza fisica.
La speranza porta a valutare tutto nella prospettiva del “rimanere in Lui”
definitivo.
La carità produce i frutti che dal “rimanere in Lui” sono generati.
Abbiamo qualche perplessità; preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Buona giornata, alleluia Fausto.