martedì 3 febbraio 2015

Il Vangelo del Mercoledì 4 Febbraio 2015

1° Lettura dalla lettera agli Ebrei (12,4-7.11-15). 
Dal Vangelo secondo Marco (6,1-6) anno B.
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i
suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga.
E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e
dicevano: «Da dove gli vengono queste cose?
E che sapienza è quella che gli è stata data?
E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani?
Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello
di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone?
E le sue sorelle, non stanno qui da noi?».
Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato
se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua».
E lì non poteva compiere nessun prodigio,
ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì.
E si meravigliava della loro incredulità. 
Gesù percorreva i villaggi d'intorno, insegnando.
Parola del Signore.
La vita cristiana può essere intesa sotto diversi
punti di vista.
Però tutti hanno un comune denominatore;
lotta e fatica, impegno e costanza.
Guai se ci convincessimo che essa è una crescita spontanea
verso l’amore di Dio, perché ci illuderemmo miseramente.
La vita di fede è metodo, sforzo, esercizio ed impegno costante.
La santificazione è effetto di una ricerca continua e
mai conclusa del tutto, e guai ad illudersi del contrario!
I santi ci insegnano con le loro vita e le loro esperienze
che non hanno mai smesso di cercare il Signore, ed a
nulla sono valse le lusinghe ed i complimenti del mondo
intero per farli desistere.
Noi non siamo nemmeno lontanamente vicino a loro,
e vorremmo fermarci nel nostro cammino di
conversione quotidiana?
No, mai fermarci, ci perderemo subito.
Scandalizzarsi di Gesù.
Questo è l’effetto che la parola del Cristo ha sui suoi
compaesani, essi non riescono proprio ad accettare che
colui il quale hanno visto crescere accanto a loro giorno
dopo giorno per tanti anni, possa andare da loro
e fare da maestro.
Addirittura Egli dice di essere il Messia!
Purtroppo, il detto di Gesù è sempre valido; quando si
testimonia la buona novella coloro che in genere sono i
più duri ad accoglierla sono proprio quelli che rifiutano
la nostra persona in quanto credono di conoscere da
dove veniamo.
Non dobbiamo abbatterci, ma sappiamo che prima di
noi anche Gesù ha vissuto lo stesso destino.
Questo però non gli ha impedito di andare avanti per
la sua strada, fino a donare la vita anche per loro.
Questo è quello che dobbiamo fare anche noi, mai
fermarci, mai stancarci, mai pensare  di essere arrivati,
per riuscirci aumentiamo la nostra preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.