venerdì 16 febbraio 2024

Il Vangelo del Sabato 17 Febbraio 2024

 

Del Sabato dopo le Ceneri.

Santi Sette Fondatori dell'Ordine

dei Servi di Maria, confessori.

Prima lettura.

Se aprirai il tuo cuore all'affamato,

brillerà fra le tenebre la tua luce.

Dal libro del profeta Isaìa (58,9b-14)

Così dice il Signore: «Se toglierai di mezzo

a te l’oppressione, il puntare il dito e il

parlare empio,

se aprirai il tuo cuore all’affamato, se

sazierai l’afflitto di cuore, allora brillerà

fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra

sarà come il meriggio.

Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in

terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai

come un giardino irrigato e come una

sorgente le cui acque non inaridiscono.

La tua gente riedificherà le rovine antiche,

ricostruirai le fondamenta di trascorse

generazioni.

Ti chiameranno riparatore di brecce, e

restauratore di strade perché siano popolate.

Se tratterrai il piede dal violare il sabato,

dallo sbrigare affari nel giorno a me sacro,

se chiamerai il sabato delizia e venerabile

il giorno sacro al Signore, se lo onorerai

evitando di metterti in cammino, di sbrigare

affari e di contrattare, allora troverai la

delizia nel Signore.

Io ti farò montare sulle alture della terra,

ti farò gustare l’eredità di Giacobbe, tuo

padre, perché la bocca del Signore ha parlato».

Parola di Dio.

Vangelo.

Non sono venuto a chiamare i giusti,

ma i peccatori perché si convertano.

Dal Vangelo secondo Luca (5,27-32) anno pari.

In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di

nome Levi, seduto al banco delle imposte,

e gli disse: «Seguimi!».

Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.

Poi Levi gli preparò un grande banchetto

nella sua casa.

C’era una folla numerosa di pubblicani e

d’altra gente, che erano con loro a tavola.

I farisei e i loro scribi mormoravano e

dicevano ai suoi discepoli: «Come mai

mangiate e bevete insieme ai pubblicani

e ai peccatori?».

Gesù rispose loro: «Non sono i sani che

hanno bisogno del medico, ma i malati;

io non sono venuto a chiamare i giusti,

ma i peccatori perché si convertano».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

La Quaresima è tempo di conversione e

Matteo è l’emblema stesso della conversione.

Matteo fa la sua quaresima in pochi istanti,

si fa due conti in tasca (era abilissimo in

questo!) e fissando lo sguardo di quel

Nazareno vede in Lui tutto ciò che non

era e che avrebbe voluto e potuto diventare;

si alza e lo segue, senza chiedere, senza

indugiare, seguendo la sua emozione.

Per noi, ahimè, il tempo della conversione

è molto più lungo e incrociare quello

sguardo non è così semplice; ma siamo

qui apposta, per fare spazio, per

allargare il cuore.

E un’altra conversione ci è necessaria,

ancora più difficile, ancora più dolorosa;

la conversione di chi scopre che la Chiesa

è fatta di peccatori perdonati, non di giusti

e che l’unico giudizio autorizzato fra

discepoli è quello di chi ama e perdona,

di chi capisce e va all’essenziale.

L’uomo vecchio resta, direbbe san Paolo,

e spesso guardiamo ai difetti degli altri

giudicando santamente invece di

metterci nei loro panni.

Se percepiamo di essere malati interiormente,

se avvertiamo un disagio, un mal di vita,

se non siamo contenti di noi stessi e della

nostra vita, allora sappiamo qual è la

medicina; la preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.