Della 9° settimana del Tempo Ordinario.
Santi Marcellino e
Pietro, Martiri.
Prima Lettura.
La loro preghiera
fu accolta davanti alla gloria di Dio.
Dal libro di Tobìa
(3,1-11a.16-17a)
In quei giorni, con
l’animo affranto dal dolore, sospirai e piansi.
Poi iniziai questa
preghiera di lamento: «Tu sei giusto, Signore, e giuste
sono tutte le tue
opere.
Ogni tua via è
misericordia e verità.
Tu sei il giudice del
mondo.
Ora, Signore,
ricòrdati di me e guardami.
Non punirmi per i miei
peccati e per gli errori miei e dei miei padri.
Violando i tuoi
comandamenti, abbiamo peccato davanti a te.
Ci hai consegnato al
saccheggio; ci hai abbandonato alla prigionia, alla morte e
ad essere la favola,
lo scherno, il disprezzo di tutte le genti, tra le quali ci hai dispersi.
Ora, quando mi tratti
secondo le colpe mie e dei miei padri, veri sono tutti i tuoi giudizi,
perché non abbiamo
osservato i tuoi comandamenti, camminando davanti a te nella verità.
Agisci pure ora come
meglio ti piace; da’ ordine che venga presa la mia vita, in modo
che io sia tolto dalla
terra e divenga terra, poiché per me è preferibile la morte alla vita.
Gli insulti bugiardi
che mi tocca sentire destano in me grande dolore.
Signore, comanda che
sia liberato da questa prova; fa’ che io parta verso la dimora eterna.
Signore, non
distogliere da me il tuo volto.
Per me infatti è
meglio morire che vedermi davanti questa grande angoscia, e così
non sentirmi più
insultare!».
Nello stesso giorno a
Sara, figlia di Raguèle, abitante di Ecbàtana, nella Media, capitò
di sentirsi insultare
da parte di una serva di suo padre, poiché lei era stata data in moglie
a sette uomini, ma
Asmodèo, il cattivo demonio, glieli aveva uccisi, prima che potessero
unirsi con lei come si
fa con le mogli.
A lei appunto disse la
serva: «Sei proprio tu che uccidi i tuoi mariti.
Ecco, sei già stata
data a sette mariti e neppure di uno hai potuto portare il nome.
Perché vorresti
colpire noi, se i tuoi mariti sono morti?
Vattene con loro e che
da te non dobbiamo mai vedere né figlio né figlia».
In quel giorno dunque
ella soffrì molto, pianse e salì nella stanza del padre con
l’intenzione di
impiccarsi.
Ma, tornando a
riflettere, pensava: «Che non insultino mio padre e non gli dicano: “La
sola figlia che avevi,
a te assai cara, si è impiccata per le sue sventure”.
Così farei precipitare
con angoscia la vecchiaia di mio padre negli inferi.
Meglio per me che non mi
impicchi, ma supplichi il Signore di farmi morire per non
sentire più insulti
nella mia vita».
In quel momento stese
le mani verso la finestra e pregò: «Benedetto sei tu,
Dio misericordioso, e
benedetto è il tuo nome nei secoli».
In quel medesimo momento
la preghiera di ambedue fu accolta davanti alla gloria
di Dio e fu mandato
Raffaele a guarire tutti e due: a togliere le macchie bianche
dagli occhi di Tobi,
perché con gli occhi vedesse la luce di Dio, e a dare Sara,
figlia di Raguèle, in
sposa a Tobìa, figlio di Tobi, e così scacciare da lei il
cattivo demonio
Asmodèo.
Parola di Dio.
Vangelo.
Non è Dio dei
morti, ma dei viventi.
Dal Vangelo secondo
Marco (12,18-27)
In quel tempo, vennero
da Gesù alcuni sadducei-i quali dicono che non c’è
risurrezione-e lo
interrogavano dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto
che, se muore il
fratello di qualcuno e lascia la moglie senza figli, suo fratello
prenda la moglie e dia
una discendenza al proprio fratello.
C’erano sette
fratelli: il primo prese moglie, morì e non lasciò discendenza.
Allora la prese il
secondo e morì senza lasciare discendenza; e il terzo ugualmente,
e nessuno dei sette
lasciò discendenza.
Alla fine, dopo tutti,
morì anche la donna.
Alla risurrezione,
quando risorgeranno, di quale di loro sarà moglie?
Poiché tutti e sette
l’hanno avuta in moglie».
Rispose loro Gesù:
«Non è forse per questo che siete in errore, perché non conoscete
le Scritture né la
potenza di Dio?
Quando risorgeranno dai
morti, infatti, non prenderanno né moglie né marito, ma
saranno come angeli
nei cieli.
Riguardo al fatto che
i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel
racconto del roveto,
come Dio gli parlò dicendo: "Io sono il Dio di Abramo,
il Dio di Isacco e il
Dio di Giacobbe"?
Non è Dio dei morti,
ma dei viventi! Voi siete in grave errore».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
L’allegra disputa sulla vedova
ammazza-mariti è una farsa per mettere in difficoltà
il Signore Gesù; i sadducei,
conservatori, non ammettevano le novità della Legge
orale e la devozione dei farisei.
Farisei che, fra i molti difetti,
avevano il pregio di approfondire il tema della sopravvivenza
delle anime, riprendendo e
sviluppando una visione molto simile alla nostra attuale.
I sadducei perciò, non credevano
alla resurrezione e l’assurdo caso proposto a Gesù
è costruito su misura per
metterlo in difficoltà.
L’importanza della conservazione
del nome famigliare obbligava una vedova ad
avere un figlio dal fratello del
marito defunto per tutelarne la memoria.
Norma che a noi fa rabbrividire e
che va contestualizzata nella logica tribale che l’ha voluta.
Di chi è moglie questa povera
donna che ha passato un fratello dopo l’altro?
Gesù ne esce (bene)
ridicolizzando la questione posta; nel Regno non ci sono
né mariti né mogli.
Ma la cosa che mi piace è lo
stile con cui argomenta la sua riflessione; il Maestro
conosce e interpreta la Scrittura;
il Dio dei patriarchi, presentandosi a Mosè, li nomina
come se fossero vivi.
Semplicemente grandioso ed
efficace!
Noi facciamo tanta fatica a
comprendere questo, perciò, chiediamo aiuto alla preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio,
ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.