lunedì 8 febbraio 2016

Il Vangelo del Martedì 9 Febbraio 2016

1° Lettura dal primo libro dei Re (8,22-23.27-30)
Dal Vangelo secondo Marco (7,1-13) anno C.
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e
alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano
cibo con mani impure, cioè non lavate–i farisei infatti e
tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati
accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli
antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver
fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione,
come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame
e di letti–, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché
i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione
degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi,
ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con
le labbra, ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che
sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate
la tradizione degli uomini».
E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il
comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione.
Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi
maledice il padre o la madre sia messo a morte”.
Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre:
Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”,
non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre.
Così annullate la parola di Dio con la tradizione che
avete tramandato voi.
E di cose simili ne fate molte».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Ci sono tanti tipi di ipocrisia, ma tra tutte quella religiosa
è davvero la più antipatica ed insopportabile.
Infatti essa si serve di Dio per giustificare degli atteggiamenti
e delle usanze di cui, probabilmente, egli non si interessa affatto.
Si tratta, in altri termini, di coprire con una facciata di
religiosità i propri interessi egoistici e spilorci.
Così si comportavano i farisei al tempo di Gesù; essi
avevano creato un intero sistema di legislazione che
appoggiava questo tipo di rapporto falso con Dio.
Per questo, Gesù si scaglia indignato contro questo
modo di fare; il rapporto con Dio è ben altro, e non
bastano alcune regolette culturali o, peggio, qualche
squallido imbroglio, per essere a posto con Lui.
Facciamo attenzione a non compiere il loro stesso errore.
Non dobbiamo essere falsi con il Signore, corriamo il
rischio di fare la stessa fine dei farisei, perciò, aiutiamoci
a capire con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.