giovedì 6 marzo 2025

Il Vangelo del Venerdì 7 Marzo 2025

 

Del Venerdì dopo le Ceneri.

Sante Perpetua e Felicita, martiri.

Prima lettura.

È forse questo il digiuno che bramo?

Dal libro del profeta Isaìa (58,1-9a)

Così dice il Signore: «Grida a squarciagola,

non avere riguardo; alza la voce come il

corno, dichiara al mio popolo i suoi delitti,

alla casa di Giacobbe i suoi peccati.

Mi cercano ogni giorno, bramano di

conoscere le mie vie, come un popolo

che pratichi la giustizia e non abbia

abbandonato il diritto del suo Dio; mi

chiedono giudizi giusti, bramano la

vicinanza di Dio: "Perché digiunare,

se tu non lo vedi, mortificarci, se tu

non lo sai?".

Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate

i vostri affari, angariate tutti i vostri operai.

Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi e

colpendo con pugni iniqui.

Non digiunate più come fate oggi, così

da fare udire in alto il vostro chiasso.

È forse come questo il digiuno che bramo,

il giorno in cui l'uomo si mortifica?

Piegare come un giunco il proprio capo,

usare sacco e cenere per letto, forse

questo vorresti chiamare digiuno e

giorno gradito al Signore?

Non è piuttosto questo il digiuno che

voglio: sciogliere le catene inique,

togliere i legami del giogo,

rimandare liberi gli oppressi e spezzare

ogni giogo?

Non consiste forse nel dividere il pane

con l'affamato, nell'introdurre in casa

i miseri, senza tetto, nel vestire uno che

vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti?

Allora la tua luce sorgerà come l'aurora,

la tua ferita si rimarginerà presto.

Davanti a te camminerà la tua giustizia,

la gloria del Signore ti seguirà.

Allora invocherai e il Signore ti

risponderà, implorerai aiuto ed

egli dirà: "Eccomi!"».

Parola di Dio.

Vangelo.

Quando lo sposo sarà loro tolto,

allora digiuneranno.

Dal Vangelo secondo

Matteo (9,14-15) anno dispari.

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù

i discepoli di Giovanni e gli dissero:

«Perché noi e i farisei digiuniamo molte

volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».

E Gesù disse loro: «Possono forse gli

invitati a nozze essere in lutto finché

lo sposo è con loro?

Ma verranno giorni quando lo sposo

sarà loro tolto, e allora digiuneranno»

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Da sempre la Chiesa propone, durante

i venerdì di quaresima, di praticare

l’astinenza dalle carni.

È un gesto semplice, alla portata di tutti,

che serve da una parte a ricordare la

morte cruenta di Gesù in croce e,

dall’altra, a porre un freno ai nostri

appetiti, a ristabilire una gerarchia

nella nostra vita, facendo in modo che

sia sempre e solo la volontà a prevalere.

Oggi, certo, questa proposta va accolta

con intelligenza.

Quando la proposta penitenziale venne

elaborata, la carne era cibo per i ricchi

ed era un invito a condividere le

scelte dei poveri.

Oggi che la carne è venduta ad un costo

uguale alla frutta, forse bisogna

intendersi bene!

Non è astinenza privarsi di un hamburger

da pochi euro per rimpinzarsi di

prelibatezze di pesce!

Non facciamo gli ipocriti come il buon

re Luigi XIV, re Sole, che, nella Francia

del Seicento faceva penitenza quaresimale

sostituendo le posate d’oro con

quelle d’argento.

Oggi possiamo fare astinenza, ad esempio,

saltando un pasto o consumando

l’equivalente di quanto consuma un

africano o accontentandoci di un panino,

o privarsi delle cose superflue, come il

fumo, la televisione o limitare

l’uso del cellulare.

Ma che sia un gesto che ci apre alla

generosità verso i poveri, e alla

comprensione del loro dolore.

E alla voglia di provvedere, per quanto

poco ognuno di noi può, ai loro bisogni.

Ma sarebbe opportuno anche

pregare in famiglia.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.