domenica 3 novembre 2024

Il Vangelo del Lunedì 4 Novembre 2024

 

Della 31° settimana del Tempo Ordinario.

San Carlo Borromeo.

Prima Lettura

Rendete piena la mia gioia con

un medesimo sentire.

Dalla lettera di san Paolo apostolo

ai Filippési (2,1-4)

Fratelli, se c’è qualche consolazione in

Cristo, se c’è qualche conforto, frutto

della carità, se c’è qualche comunione

di spirito, se ci sono sentimenti di amore

e di compassione, rendete piena la mia

gioia con un medesimo sentire e con la

stessa carità, rimanendo unanimi e concordi.

Non fate nulla per rivalità o vanagloria,

ma ciascuno di voi, con tutta umiltà,

consideri gli altri superiori a se stesso.

Ciascuno non cerchi l’interesse proprio,

ma anche quello degli altri.

Parola di Dio.

Vangelo

Non invitare i tuoi amici, ma poveri,

storpi, zoppi e ciechi.

Dal Vangelo secondo

Luca (14,12-14) anno pari.

In quel tempo, Gesù disse poi al capo dei

farisei che l’aveva invitato: «Quando offri

un pranzo o una cena, non invitare i tuoi

amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né

i ricchi vicini, perché a loro volta non ti

invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio.

Al contrario, quando offri un banchetto,

invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai

beato perché non hanno da ricambiarti.

Riceverai infatti la tua ricompensa alla

risurrezione dei giusti».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Gesù chiede ai suoi discepoli di essere

umili, cioè concreti e fecondi, per lasciare

spazio dentro di sé a Dio.

E, oggi, chiede ai discepoli di fuggire la

logica del tornaconto e del calcolo, la

logica che domina questo mondo.

Anche negli affetti e nelle amicizie

possiamo intessere dei legami che, in

fondo, possono darci un qualche vantaggio.

La descrizione del pranzo offerto agli

amici importanti è un’esemplificazione

efficace di come, anche nel quotidiano,

tendiamo a mettere noi stessi e il nostro

vantaggio come criterio di giudizio per

le nostre scelte.

Gesù, invece, chiede di non mettere sé

al centro, ma chi ci sta di fronte, di

mettere al centro dell’attenzione il

fratello che ci sta accanto, specialmente

quello più povero.

È una vera a propria rivoluzione, una

conversione inattesa e radicale; passare

dal cercare di ottenere il massimo

vantaggio dagli altri; al capire che solo

dando si riceve, solo spendendosi si

guadagna senza volerlo, senza prevederlo.

Il discepolo vola alto, è talmente riempito

di Dio da non sentire la necessità di essere

gratificato da altri; non ha bisogno di

elemosinare approvazione, di sgomitare

per prevalere sugli altri.

Egli dimora in Dio e nella preghiera

e questo basta.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.