lunedì 21 marzo 2016

Il Vangelo del Martedì Santo 22 Marzo 2016

1° Lettura dal libro del profeta Isaìa (49,1-6)
Dal Vangelo secondo Giovanni (13,21-33.36-38) anno C.
In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli],
Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in
verità io vi dico: uno di voi mi tradirà».
I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene
di chi parlasse.
Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava
a tavola al fianco di Gesù.
Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello
di cui parlava.
Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?».
Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone
e glielo darò».
E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio
di Simone Iscariòta.
Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui.
Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto».
Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto
questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva
la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci
occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche
cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte.
Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è
stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui.
Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà
da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete
ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove
vado io, voi non potete venire».
Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?».
Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi
seguirmi; mi seguirai più tardi».
Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora?
Darò la mia vita per te!».
Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità
io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia
rinnegato tre volte».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Quando si parla con Dio, si deve fare davvero attenzione
a quello che si dice, e non bisogna esprimersi senza cognizione
di causa, per evitare di fare promesse che poi non si è in
grado di mantenere.
Pietro, preso da un eccesso di zelo, si trova proprio in
questa situazione e non sa che di lì a poche ore, egli
dovrà amaramente accorgersi di quante parole si dicono
a Dio e quante poche volte manteniamo quello che
gli promettiamo.
Chissà perché noi stiamo ben attenti a fare promesse agli
uomini perché non vogliamo impegnarci in cose che siamo
ben consapevoli di non essere in grado di mantenere, e poi,
quando si tratta di Dio, ci lasciamo andare ad una faciloneria
e ad una superficialità davvero terribile e senza senso.
Non facciamo come Pietro, prima di promettere una cosa
al Signore, pensiamoci dieci volte, poi se ne siamo certi
possiamo fare la promessa di seguire la via che ci indicherà,
ma per riuscirci dobbiamo pregare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.