giovedì 20 febbraio 2025

Il Vangelo del Venerdì 21 Febbraio 2025

 

Della 6° settimana del Tempo Ordinario.

San Pier Damiani, Vescovo

e Dottore della Chiesa

Prima Lettura.

Scendiamo e confondiamo la loro lingua.

Dal libro della Gènesi (11,1-9)

Tutta la terra aveva un'unica lingua

e uniche parole.

Emigrando dall'oriente, gli uomini

capitarono in una pianura nella regione

di Sinar e vi si stabilirono.

Si dissero l'un l'altro: «Venite, facciamoci

mattoni e cuociamoli al fuoco».

Il mattone servì loro da pietra e il

bitume da malta.

Poi dissero: «Venite, costruiamoci una

città e una torre, la cui cima tocchi il cielo,

e facciamoci un nome, per non disperderci

su tutta la terra».

Ma il Signore scese a vedere la città e la

torre che i figli degli uomini stavano

costruendo.

Il Signore disse: «Ecco, essi sono un

unico popolo e hanno tutti un'unica

lingua; questo è l'inizio della loro opera,

e ora quanto avranno in progetto di fare

non sarà loro impossibile.

Scendiamo dunque e confondiamo la

loro lingua, perché non comprendano

più l'uno la lingua dell'altro».

Il Signore li disperse di là su tutta la terra

ed essi cessarono di costruire la città.

Per questo la si chiamò Babele, perché là

il Signore confuse la lingua di tutta la terra

e di là il Signore li disperse su tutta la terra.

Parola di Dio.

Vangelo.

Chi perderà la propria vita per causa

mia e del Vangelo, la salverà.

Dal Vangelo secondo

Marco (8,34-39) anno dispari.

In quel tempo, convocata la folla insieme

ai suoi discepoli, Gesù disse loro: «Se

qualcuno vuol venire dietro a me,

rinneghi se stesso, prenda la sua

croce e mi segua.

Perché chi vuole salvare la propria vita,

la perderà; ma chi perderà la propria vita

per causa mia e del Vangelo, la salverà.

Infatti quale vantaggio c'è che un uomo

guadagni il mondo intero e perda

la propria vita?

Che cosa potrebbe dare un uomo in

cambio della propria vita?

Chi si vergognerà di me e delle mie

parole davanti a questa generazione

adultera e peccatrice, anche il Figlio

dell'uomo si vergognerà di lui, quando

verrà nella gloria del Padre suo con gli

angeli santi».

Diceva loro: «In verità io vi dico: vi sono

alcuni, qui presenti, che non morranno

prima di aver visto giungere il regno di

Dio nella sua potenza».

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Gesù è disposto a rinunciare a tutto per

manifestare il volto misericordioso del

Padre e chiede ai discepoli di fare

altrettanto, di essere disposti ad amare

di un amore libero e adulto anche se

questo fa soffrire.

Prendere la croce non significa accettare

passivamente gli eventi negativi (inevitabili)

che la vita ci dona, ma non lasciarsi

travolgere dall’autocommiserazione.

Dio non manda le croci, la vita, gli altri,

noi stessi ci mandano le croci, ma queste

croci possono diventare occasione per

una verità interiore trasparente e assoluta,

al punto da poter vedere il Regno

venire con potenza.

Ci sono persone inchiodate alla croce da

sempre, malati costretti a letto, persone

che vivono la propria solitudine come

un dramma insanabile.

Sapere che accettare la propria condizione

cercando di ritagliarci degli spazi di luce,

contribuisce a manifestare il volto di Dio

e il mistero della vita, ci può sostenere

nella lotta.

Portare a compimento la sofferenza di

Cristo è possibile, come bene intuisce

san Paolo e la croce, mai da cercare, mai

da blandire, da strumento di tortura

(e tale resta!) può trasformarsi in

occasione di esperienza dell’amore di Dio.

Ma per riuscirci, dobbiamo pregare.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.