mercoledì 16 agosto 2023

Il Vangelo del Giovedì 17 Agosto 2023

 

Della 19° settimana del Tempo Ordinario.

Santa Beatrice de Silva, vergine.

Prima Lettura

L'arca dell'alleanza del Signore sta per

attraversare il Giordano dinanzi a voi.

Dal libro di Giosuè (3,7-10.11.13-17)

In quei giorni, il Signore disse a Giosuè:

«Oggi comincerò a renderti grande agli

occhi di tutto Israele, perché sappiano che,

come sono stato con Mosè, così sarò con te.

Da parte tua, ordina ai sacerdoti che portano

l'arca dell'alleanza: "Una volta arrivati alla

riva delle acque del Giordano, vi fermerete"».

Disse allora Giosuè agli Israeliti: «Venite qui

ad ascoltare gli ordini del Signore, vostro Dio».

Disse ancora Giosuè: «Da ciò saprete che in

mezzo a voi vi è un Dio vivente: proprio lui

caccerà via dinanzi a voi il Cananeo, l'Ittita,

l'Eveo, il Perizzita, il Gergeseo,

l'Amorreo e il Gebuseo.

Ecco, l'arca dell'alleanza del Signore di

tutta la terra sta per attraversare il

Giordano dinanzi a voi.

Quando le piante dei piedi dei sacerdoti

che portano l'arca del Signore di tutta la

terra si poseranno nelle acque del Giordano,

le acque del Giordano si divideranno:

l'acqua che scorre da monte si fermerà

come un solo argine».

Quando il popolo levò le tende per

attraversare il Giordano, i sacerdoti

portavano l'arca dell'alleanza davanti

al popolo.

Appena i portatori dell'arca furono

arrivati al Giordano e i piedi dei

sacerdoti che portavano l'arca si

immersero al limite delle acque-il

Giordano infatti è colmo fino alle

sponde durante tutto il tempo della

mietitura-, le acque che scorrevano

da monte si fermarono e si levarono

come un solo argine molto lungo a

partire da Adam, la città che è dalla

parte di Sartàn.

Le acque che scorrevano verso il mare

dell'Aràba, il Mar Morto, si staccarono

completamente.

Così il popolo attraversò di fronte a Gerico.

I sacerdoti che portavano l'arca

dell'alleanza del Signore stettero

fermi all'asciutto in mezzo al Giordano,

mentre tutto Israele attraversava

all'asciutto, finché tutta la gente non

ebbe finito di attraversare il Giordano.

Parola di Dio.

Vangelo

Non ti dico fino a sette volte sette,

ma fino a settanta volte sette.

Dal Vangelo secondo Matteo (18,21-19,1) anno dispari.

In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù

e gli disse: «Signore, se il mio fratello

commette colpe contro di me, quante volte

dovrò perdonargli? Fino a sette volte?».

E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a

sette volte, ma fino a settanta volte sette.

Per questo, il regno dei cieli è simile a un

re che volle regolare i conti con i suoi servi.

Aveva cominciato a regolare i conti, quando

gli fu presentato un tale che gli doveva

diecimila talenti.

Poiché costui non era in grado di restituire,

il padrone ordinò che fosse venduto lui con

la moglie, i figli e quanto possedeva, e così

saldasse il debito.

Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava

dicendo: "Abbi pazienza con me e ti restituirò

ogni cosa".

Il padrone ebbe compassione di quel servo,

lo lasciò andare e gli condonò il debito.

Appena uscito, quel servo trovò uno dei

suoi compagni, che gli doveva cento denari.

Lo prese per il collo e lo soffocava,

dicendo: "Restituisci quello che devi!".

Il suo compagno, prostrato a terra, lo

pregava dicendo: "Abbi pazienza con

me e ti restituirò".

Ma egli non volle, andò e lo fece gettare

in prigione, fino a che non avesse pagato

il debito.

Visto quello che accadeva, i suoi compagni

furono molto dispiaciuti e andarono a riferire

al loro padrone tutto l'accaduto.

Allora il padrone fece chiamare quell'uomo

e gli disse: "Servo malvagio, io ti ho condonato

tutto quel debito perché tu mi hai pregato.

Non dovevi anche tu aver pietà del tuo

compagno, così come io ho avuto pietà di te?".

Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli

aguzzini, finché non avesse restituito tutto

il dovuto.

Così anche il Padre mio celeste farà con

voi se non perdonerete di cuore, ciascuno

al proprio fratello».

Terminati questi discorsi, Gesù lasciò la

Galilea e andò nella regione della Giudea,

al di là del Giordano.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

A leggere bene il Vangelo di oggi, Pietro

fa un gesto straordinario.

Non so voi, ma perdonare sette volte è difficile!

Eppure, Gesù rilancia il gioco; occorre

perdonare sempre. Possibile?

La durissima parabola che segue ci

spiega la ragione di questa esigenza;

il cristiano è chiamato a perdonare

quando si rende conto di quanto

a lui è perdonato.

L’accentuata sproporzione del debito

nella parabola (centinaia di migliaia

contro pochi centesimi di Euro) rivela

il divario fra il gesto di Dio e il nostro.

Siamo chiamati a perdonare perché

perdonati, perché noi per primi facciamo

l’esperienza di perdono gratuito,

sproporzionato rispetto al condono

del creditore.

Questo perdono non cambia il cuore del servo.

L’ha fatta franca, è incredulo, euforico,

non stupito della misericordia del padrone.

E, infatti, il suo cuore indurito non ha

pietà per l’altro servo.

Siamo chiamati a perdonare perché

perdonati, non perché più buoni.

Quante volte dimentichiamo un’offesa

subita perché, tutto sommato,

ci sentiamo migliori.

Non ti perdono per dimostrare qualcosa,

ma perché ne ho un bisogno assoluto.

Siamo chiamati a perdonare gratis, non

sperando che il nostro perdono cambi

l’atteggiamento di chi ci ha offesi.

Anzi; come Gesù, rischiamo di essere

ridicolizzati per il nostro gesto, di

vedercelo rinfacciare come debolezza.

Poco importa; chi ha incontrato il grande

perdono non può fare a meno di guardare

all’altro con uno sguardo di

comprensione e verità.

Comunque, amici, perdonare non è facile, ci

possiamo riuscire solo attraverso la preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.