mercoledì 10 agosto 2016

Il Vangelo del Giovedì 11 Agosto 2016

Santa Chiara d’Assisi.
1° Lettura dal libro del profeta Ezechiele (12,1-12).
Dal Vangelo secondo Matteo (18,21-19,1) anno pari o C.
In quel tempo Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore,
quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me?
Fino a sette volte?».
E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a
settanta volte sette.
A proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare
i conti con i suoi servi.
Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era
debitore di diecimila talenti.
Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone
ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con
quanto possedeva, e saldasse così il debito.
Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore,
abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa.
Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli
condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che
gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva:
Paga quel che devi!
Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo:
Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito.
Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere,
fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati
e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto.
Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: Servo
malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato.
Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così
come io ho avuto pietà di te?
E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché
non gli avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non
perdonerete di cuore al vostro fratello».
Terminati questi discorsi, Gesù partì dalla Galilea e andò nel
territorio della Giudea, al di là del Giordano.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Generalmente siamo in grado di comprendere il valore del
perdono che Dio ci dà ogni volta che con il cuore contrito
andiamo a Lui; molto più difficile invece è capire il valore del
perdono che noi diamo agli altri.
Quando non perdoniamo, non permettiamo a Dio di servirsi
di noi per donare la sua grazia ai nostri fratelli.
Abbiamo mai pensato che donando il nostro perdono, noi
permettiamo a Dio di spandere la sua grazia in tutte quelle
situazioni e persone che sono lontane da essa?
Dunque, la nostra responsabilità è davvero molto grande.
Il nostro perdono dato agli altri non è solo il nostro; non
dobbiamo permettere che il nostro risentimento o la nostra
rabbia blocchino il piano d’amore che Dio ha per noi e i nostri
fratelli e che realizza per mezzo del perdono, dato e ricevuto.
Allora, come siamo messi a perdono?
Se siamo messi male, perché non è sempre facile, per riuscirvi
aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.