venerdì 19 luglio 2024

Il Vangelo del Sabato 20 Luglio 2024

 

Della 15° settimana del Tempo Ordinario.

Sant'Apollinare, vescovo.

Prima Lettura

Sono avidi di campi e li usurpano,

di case e se le prendono.

Dal libro del profeta Michèa (2,1-5)

Guai a coloro che meditano l’iniquità

e tramano il male sui loro giacigli; alla

luce dell’alba lo compiono, perché in

mano loro è il potere.

Sono avidi di campi e li usurpano,

di case e se le prendono.

Così opprimono l’uomo e la sua casa,

il proprietario e la sua eredità.

Perciò così dice il Signore: «Ecco, io

medito contro questa genìa una sciagura

da cui non potranno sottrarre il collo e

non andranno più a testa alta, perché

sarà un tempo di calamità.

In quel tempo si intonerà su di voi una

canzone, si leverà un lamento e si dirà:

“Siamo del tutto rovinati; ad altri egli

passa l’eredità del mio popolo, non si

avvicinerà più a me, per restituirmi i

campi che sta spartendo!”.

Perciò non ci sarà nessuno che tiri a sorte

per te, quando si farà la distribuzione

durante l’assemblea del Signore».

Parola di Dio.

Vangelo

Impose loro di non divulgarlo, perché

si compisse ciò che era stato detto.

Dal Vangelo secondo Matteo (12,14-21) anno pari.

In quel tempo, i farisei uscirono e tennero

consiglio contro Gesù per farlo morire.

Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là.

Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e

impose loro di non divulgarlo, perché si

compisse ciò che era stato detto per mezzo

del profeta Isaìa: «Ecco il mio servo, che io

ho scelto; il mio amato, nel quale ho posto

il mio compiacimento.

Porrò il mio spirito sopra di lui e

annuncerà alle nazioni la giustizia.

Non contesterà né griderà né si udrà nelle

piazze la sua voce.

Non spezzerà una canna già incrinata,

non spegnerà una fiamma smorta, finché

non abbia fatto trionfare la giustizia; nel

suo nome spereranno le nazioni».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Vogliono tenere un consiglio contro

Gesù, i farisei.

Sono turbati dalla sua libertà interiore,

vedono che la gente, pericolosamente, lo segue.

Gesù, allora, si fa prudente.

Continua a guarire, come potrebbe fare

diversamente!, ma con maggiore cautela,

chiedendo ai guariti di non diffondere

la notizia.

Matteo, il pubblicano divenuto discepolo,

non nasconde la sua ammirazione e cita

Isaia; davvero Gesù è il servo di Jahwé

mansueto, che non spezza la canna

incrinata, che non spegne la fiamma smorta.

E lo fa per proclamare il diritto.

Buffo; i farisei pensano che Gesù sia un

trasgressore, un bestemmiatore, un lassista.

Isaia pensa, invece, che la compassione e la

mitezza siano i tratti distintivi del Messia.

Teniamolo bene a mente quando, nella

nostra Chiesa, invochiamo maggiore serietà,

incrollabile coerenza, rispetto delle regole.

Ricordiamoci, come annota argutamente

il grandissimo san Francesco di Sales, che

si prendono più mosche con una sola goccia

di miele, che non con un barile di aceto.

Siano la compassione, la comprensione,

l’accoglienza, la bonomia, il sorriso,

le virtù che coltiviamo in noi stessi.

Non è con la ragione che si convertono gli

altri, ma con la bontà del cuore e la preghiera!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.