Della 9° settimana del Tempo Ordinario.
Sant' Antonio Maria
Gianelli, vescovo.
Prima Lettura
La loro preghiera
fu accolta davanti alla gloria di Dio.
Dal libro di Tobìa
(3,1-11a.16-17a)
In quei giorni, con
l’animo affranto dal
dolore, sospirai e
piansi.
Poi iniziai questa
preghiera di lamento:
«Tu sei giusto,
Signore, e giuste sono
tutte le tue opere.
Ogni tua via è
misericordia e verità.
Tu sei il giudice del
mondo.
Ora, Signore, ricòrdati
di me e guardami.
Non punirmi per i miei
peccati e per gli
errori miei e dei miei
padri.
Violando i tuoi
comandamenti, abbiamo
peccato davanti a te.
Ci hai consegnato al
saccheggio; ci hai
abbandonato alla
prigionia, alla morte e
ad essere la favola,
lo scherno, il disprezzo
di tutte le genti, tra
le quali ci hai dispersi.
Ora, quando mi tratti
secondo le colpe mie
e dei miei padri, veri
sono tutti i tuoi giudizi,
perché non abbiamo
osservato i tuoi
comandamenti,
camminando davanti
a te nella verità.
Agisci pure ora come
meglio ti piace; da’
ordine che venga presa
la mia vita, in modo
che io sia tolto dalla
terra e divenga terra,
poiché per me è
preferibile la morte alla vita.
Gli insulti bugiardi
che mi tocca sentire
destano in me grande
dolore.
Signore, comanda che
sia liberato da
questa prova; fa’ che
io parta verso la
dimora eterna.
Signore, non
distogliere da me il tuo volto.
Per me infatti è
meglio morire che vedermi
davanti questa grande
angoscia, e così non
sentirmi più
insultare!».
Nello stesso giorno a
Sara, figlia di Raguèle,
abitante di Ecbàtana,
nella Media, capitò
di sentirsi insultare
da parte di una serva
di suo padre, poiché
lei era stata data in
moglie a sette uomini,
ma Asmodèo, il
cattivo demonio,
glieli aveva uccisi,
prima che potessero
unirsi con lei come
si fa con le mogli.
A lei appunto disse la
serva: «Sei proprio
tu che uccidi i tuoi
mariti.
Ecco, sei già stata
data a sette mariti e
neppure di uno hai
potuto portare il nome.
Perché vorresti
colpire noi, se i tuoi mariti
sono morti?
Vattene con loro e che
da te non dobbiamo
mai vedere né figlio
né figlia».
In quel giorno dunque
ella soffrì molto,
pianse e salì nella
stanza del padre con
l’intenzione di
impiccarsi.
Ma, tornando a
riflettere, pensava: «Che
non insultino mio
padre e non gli dicano:
“La sola figlia che
avevi, a te assai cara,
si è impiccata per le
sue sventure”.
Così farei precipitare
con angoscia la
vecchiaia di mio padre
negli inferi.
Meglio per me che non
mi impicchi, ma
supplichi il Signore
di farmi morire per
non sentire più
insulti nella mia vita».
In quel momento stese
le mani verso la
finestra e pregò:
«Benedetto sei tu, Dio
misericordioso, e
benedetto è il tuo
nome nei secoli».
In quel medesimo
momento la preghiera
di ambedue fu accolta
davanti alla gloria
di Dio e fu mandato
Raffaele a guarire
tutti e due: a
togliere le macchie bianche
dagli occhi di Tobi,
perché con gli occhi
vedesse la luce di
Dio, e a dare Sara,
figlia di Raguèle, in
sposa a Tobìa,
figlio di Tobi, e così
scacciare da
lei il cattivo demonio
Asmodèo.
Parola di Dio.
Vangelo
Non è Dio dei
morti, ma dei viventi!
Dal Vangelo secondo
Marco (12,18-27) anno dispari.
In quel tempo, vennero
da Gesù alcuni
Sadducei-i quali
dicono che non c’è
risurrezione-e lo
interrogavano dicendo:
«Maestro, Mosè ci ha
lasciato scritto che,
se muore il fratello
di qualcuno e lascia
la moglie senza figli,
suo fratello prenda
la moglie e dia una
discendenza al
proprio fratello.
C’erano sette
fratelli: il primo prese moglie,
morì e non lasciò
discendenza.
Allora la prese il
secondo e morì senza
lasciare discendenza;
e il terzo ugualmente,
e nessuno dei sette
lasciò discendenza.
Alla fine, dopo tutti,
morì anche la donna.
Alla risurrezione,
quando risorgeranno,
di quale di loro sarà
moglie?
Poiché tutti e sette
l’hanno avuta in moglie».
Rispose loro Gesù:
«Non è forse per questo
che siete in errore,
perché non conoscete
le Scritture né la
potenza di Dio?
Quando risorgeranno
dai morti, infatti,
non prenderanno né
moglie né marito,
ma saranno come angeli
nei cieli.
Riguardo al fatto che
i morti risorgono,
non avete letto nel
libro di Mosè, nel
racconto del roveto,
come Dio gli parlò
dicendo: "Io sono
il Dio di Abramo,
il Dio di Isacco e il
Dio di Giacobbe"?
Non è Dio dei morti,
ma dei viventi!
Voi siete in grave
errore».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
È una domanda curiosa, per noi,
quella
posta dai sadducei, allergici
alla recente
dottrina della resurrezione
perché ancorati
alla tradizione di Mosè, stantii
conservatori,
eppure domanda attuale nel mondo
teologico giudaico.
La preziosità della discendenza
era un
valore tale che una vedova era
tenuta,
per la legge del Levirato, ad
avere un
figlio col fratello del defunto
per
conservarne il nome e la memoria.
Ma la casistica della vedova
ammazza-mariti serve, nuovamente,
a mettere in difficoltà Gesù, ad
inchiodarlo alle sue credenze, in
particolare alla resurrezione dai
morti.
La risposta di Gesù è equilibrata
e
folgorante: «Smettetela di
tediare Dio
con queste elucubrazioni; egli è
il Dio
della vita, saprà risolvere
questa situazione.
La resurrezione esiste, eccome, e
il nostro
Dio ama i viventi, non i
cadaveri».
Poveri noi, amici, quando ci
arrampichiamo
sugli specchi per fare sfoggio di
cultura
religiosa, poveri preti quando
preferiscono
nelle loro omelie l’elucubrazione
(noiosa)
alla condivisione della vita
illuminata
dalla Parola, poveri noi
discepoli quando
comunichiamo con la nostra vita
una
visione mortifera di Dio!
Smettiamola di rifugiarci dietro
il pensiero
raffinato che nasconde la paura
di affidarci
al Dio della vita, piantiamola di
tergiversare
e seguiamo la tenerezza e l’immensa
gloria
del Dio della vita, aiutandoci
con la preghiera!
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.