martedì 6 giugno 2023

Il Vangelo del Mercoledì 7 Giugno 2023

 

Della 9° settimana del Tempo Ordinario.

Sant' Antonio Maria Gianelli, vescovo.

Prima Lettura

La loro preghiera fu accolta davanti alla gloria di Dio.

Dal libro di Tobìa (3,1-11a.16-17a)

In quei giorni, con l’animo affranto dal

dolore, sospirai e piansi.

Poi iniziai questa preghiera di lamento:

«Tu sei giusto, Signore, e giuste sono

tutte le tue opere.

Ogni tua via è misericordia e verità.

Tu sei il giudice del mondo.

Ora, Signore, ricòrdati di me e guardami.

Non punirmi per i miei peccati e per gli

errori miei e dei miei padri.

Violando i tuoi comandamenti, abbiamo

peccato davanti a te.

Ci hai consegnato al saccheggio; ci hai

abbandonato alla prigionia, alla morte e

ad essere la favola, lo scherno, il disprezzo

di tutte le genti, tra le quali ci hai dispersi.

Ora, quando mi tratti secondo le colpe mie

e dei miei padri, veri sono tutti i tuoi giudizi,

perché non abbiamo osservato i tuoi

comandamenti, camminando davanti

a te nella verità.

Agisci pure ora come meglio ti piace; da’

ordine che venga presa la mia vita, in modo

che io sia tolto dalla terra e divenga terra,

poiché per me è preferibile la morte alla vita.

Gli insulti bugiardi che mi tocca sentire

destano in me grande dolore.

Signore, comanda che sia liberato da

questa prova; fa’ che io parta verso la

dimora eterna.

Signore, non distogliere da me il tuo volto.

Per me infatti è meglio morire che vedermi

davanti questa grande angoscia, e così non

sentirmi più insultare!».

Nello stesso giorno a Sara, figlia di Raguèle,

abitante di Ecbàtana, nella Media, capitò

di sentirsi insultare da parte di una serva

di suo padre, poiché lei era stata data in

moglie a sette uomini, ma Asmodèo, il

cattivo demonio, glieli aveva uccisi,

prima che potessero unirsi con lei come

si fa con le mogli.

A lei appunto disse la serva: «Sei proprio

tu che uccidi i tuoi mariti.

Ecco, sei già stata data a sette mariti e

neppure di uno hai potuto portare il nome.

Perché vorresti colpire noi, se i tuoi mariti

sono morti?

Vattene con loro e che da te non dobbiamo

mai vedere né figlio né figlia».

In quel giorno dunque ella soffrì molto,

pianse e salì nella stanza del padre con

l’intenzione di impiccarsi.

Ma, tornando a riflettere, pensava: «Che

non insultino mio padre e non gli dicano:

“La sola figlia che avevi, a te assai cara,

si è impiccata per le sue sventure”.

Così farei precipitare con angoscia la

vecchiaia di mio padre negli inferi.

Meglio per me che non mi impicchi, ma

supplichi il Signore di farmi morire per

non sentire più insulti nella mia vita».

In quel momento stese le mani verso la

finestra e pregò: «Benedetto sei tu, Dio

misericordioso, e benedetto è il tuo

nome nei secoli».

In quel medesimo momento la preghiera

di ambedue fu accolta davanti alla gloria

di Dio e fu mandato Raffaele a guarire

tutti e due: a togliere le macchie bianche

dagli occhi di Tobi, perché con gli occhi

vedesse la luce di Dio, e a dare Sara,

figlia di Raguèle, in sposa a Tobìa,

figlio di Tobi, e così scacciare da

lei il cattivo demonio Asmodèo.

Parola di Dio.

Vangelo

Non è Dio dei morti, ma dei viventi!

Dal Vangelo secondo Marco (12,18-27) anno dispari.

In quel tempo, vennero da Gesù alcuni

Sadducei-i quali dicono che non c’è

risurrezione-e lo interrogavano dicendo:

«Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che,

se muore il fratello di qualcuno e lascia

la moglie senza figli, suo fratello prenda

la moglie e dia una discendenza al

proprio fratello.

C’erano sette fratelli: il primo prese moglie,

morì e non lasciò discendenza.

Allora la prese il secondo e morì senza

lasciare discendenza; e il terzo ugualmente,

e nessuno dei sette lasciò discendenza.

Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna.

Alla risurrezione, quando risorgeranno,

di quale di loro sarà moglie?

Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».

Rispose loro Gesù: «Non è forse per questo

che siete in errore, perché non conoscete

le Scritture né la potenza di Dio?

Quando risorgeranno dai morti, infatti,

non prenderanno né moglie né marito,

ma saranno come angeli nei cieli.

Riguardo al fatto che i morti risorgono,

non avete letto nel libro di Mosè, nel

racconto del roveto, come Dio gli parlò

dicendo: "Io sono il Dio di Abramo,

il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe"?

Non è Dio dei morti, ma dei viventi!

Voi siete in grave errore».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

È una domanda curiosa, per noi, quella

posta dai sadducei, allergici alla recente

dottrina della resurrezione perché ancorati

alla tradizione di Mosè, stantii conservatori,

eppure domanda attuale nel mondo

teologico giudaico.

La preziosità della discendenza era un

valore tale che una vedova era tenuta,

per la legge del Levirato, ad avere un

figlio col fratello del defunto per

conservarne il nome e la memoria.

Ma la casistica della vedova

ammazza-mariti serve, nuovamente,

a mettere in difficoltà Gesù, ad

inchiodarlo alle sue credenze, in

particolare alla resurrezione dai morti.

La risposta di Gesù è equilibrata e

folgorante: «Smettetela di tediare Dio

con queste elucubrazioni; egli è il Dio

della vita, saprà risolvere questa situazione.

La resurrezione esiste, eccome, e il nostro

Dio ama i viventi, non i cadaveri».

Poveri noi, amici, quando ci arrampichiamo

sugli specchi per fare sfoggio di cultura

religiosa, poveri preti quando preferiscono

nelle loro omelie l’elucubrazione (noiosa)

alla condivisione della vita illuminata

dalla Parola, poveri noi discepoli quando

comunichiamo con la nostra vita una

visione mortifera di Dio!

Smettiamola di rifugiarci dietro il pensiero

raffinato che nasconde la paura di affidarci

al Dio della vita, piantiamola di tergiversare

e seguiamo la tenerezza e l’immensa gloria

del Dio della vita, aiutandoci con la preghiera!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.