domenica 3 gennaio 2021

Il Vangelo del Lunedì 4 Gennaio 2020

 

Tempo di Natale prima dell’Epifania.

Santa Angela da Foligno.

Prima lettura dal prima lettera di san Giovanni apostolo (3,7-10)

Figlioli, nessuno v'inganni.

Chi pratica la giustizia è giusto com'egli [Gesù] è giusto.

Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché da principio il diavolo è peccatore.

Per questo si manifestò il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo.

Chiunque è stato generato da Dio non commette peccato, perché un germe divino

rimane in lui, e non può peccare perché è stato generato da Dio.

In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chi non pratica la giustizia

non è da Dio, e neppure lo è chi non ama il suo fratello.

Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Giovanni (1,35-42) anno dispari.

In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo

su Gesù che passava, disse: «Ecco l'agnello di Dio!».

E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.

Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?».

Gli risposero: «Rabbì-che, tradotto, significa maestro-, dove dimori?».

Disse loro: «Venite e vedrete».

Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con

lui; erano circa le quattro del pomeriggio.

Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito,

era Andrea, fratello di Simon Pietro.

Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato

il Messia»-che si traduce Cristo-e lo condusse da Gesù.

Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni;

sarai chiamato Cefa»-che significa Pietro.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Gesù passa e il Battista lo indica ai suoi due discepoli, probabilmente

Giovanni e Andrea di Cafarnao.

Sa di avere finito il suo compito, di avere adempiuto alla propria missione.

Ora deve diminuire e lasciare che sia lo sposo a prendere la scena.

Mi intenerisce meditare su questo gesto così libero, così adulto, così profondo.

La tentazione di diventare dei guru è sempre molto presente nei movimenti

religiosi, e anche nella nostra Chiesa.

Approfittare di un carisma, di una capacità, di un dono, per legare a sé stessi gli altri.

Il mondo è pieno di maestri, spesso cattivi maestri, più attenti al proprio ruolo che

al proprio mandato.

Giovanni no, non è così.

Ha dovuto cambiare completamente la sua prospettiva; ha vissuto tutta la sua

vita predicando la venuta di un Messia che, quando viene, è completamente

diverso da come l’aveva descritto.

Invece di arroccarsi nelle proprie posizioni, invece di insistere sulla propria prospettiva

aspettando un altro Messia, ha saputo piegarsi al potente soffio dello Spirito.

Ora lascia andare i suoi discepoli, ora sa che il suo compito è finito.

Dobbiamo imparare e molto da Giovanni, facendoci aiutare dalla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.