venerdì 25 dicembre 2020

Il Vangelo del Sabato 26 Dicembre 2020

 

Ottava di Natale.

Santo Stefano, primo martire Diacono.

Prima lettura dagli Atti degli apostoli (6,8-12;7,54-60)

In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi

e segni tra il popolo.

Allora alcuni della sinagoga detta dei Liberti, dei Cirenei, degli Alessandrini

e di quelli della Cilìcia e dell'Asia, si alzarono a discutere con Stefano, ma non

riuscivano a resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava.

E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso,

lo catturarono e lo condussero davanti al Sinedrio.

Tutti quelli che sedevano nel Sinedrio, [udendo le sue parole,] erano furibondi

in cuor loro e digrignavano i denti contro Stefano.

Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù

che stava alla destra di Dio e disse: «Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio

dell'uomo che sta alla destra di Dio».

Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme

contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo.

E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo.

E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito».

Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: «Signore, non imputare loro questo peccato».

Detto questo, morì.

Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Matteo (10,17-22) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Guardatevi dagli uomini, perché vi

consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti

davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.

Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte,

perché vi sarà dato in quell'ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare,

ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.

Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare

i genitori e li uccideranno.

Sarete odiati da tutti a causa del mio nome.

Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Stefano il primo martire, tinge di rosso il Natale zuccheroso, per ricordarci che

questo bambino è già, e per sempre, un segno di contraddizione…

Come a Pasqua, così a Natale abbiamo la fortuna di avere conservato, della

splendida cultura ebraica, i nostri amati e bastonati fratelli maggiori, il ritmo

settimanale della festa; non esiste una festa che non duri almeno sette giorni.

Una provocazione, una mossa tutta da ridere in questi tempi del fast-tutto,

ma anche di pandemia che ci tiene in subbuglio, ma che non perdiamo

l’abitudine di cambiare il cellulare ogni tre mesi e mangiamo in dieci minuti.

Una settimana di tempi supplementari, in cui ancora dire: “buon Natale”, in

cui prendersi i famosi dieci minuti per fare un salto a Betlemme e lì fermarsi

a meditare, come la giovane adolescente di Nazareth, Maria la bella, che conserva

nel cuore e mette insieme tutti i pezzi che hanno scombinato la sua vita.

Una settimana per accorgersi, anche i più masticati dalla festività, coloro che

hanno il cuore devastato dalla tristezza, della follia di Dio.

E proprio per loro la Chiesa, oggi, con una incredibile ricorrenza; quella della

festa del primo martire, ci ricorda chi ha dato la sua vita per Cristo.

È come se la fede ci dicesse; quel bambino che nasce suscita divisione, odio,

rancore e obbliga a schierarsi.

Natale non è solo un coro di voci bianche e di zampogne, di dolci melodie e di

clima ovattato; è soprattutto il dramma di un Dio presente, e di un uomo che

non lo accoglie, in particolar modo gli uomini di Chiesa, purtroppo.

Ed allora, aiutiamo il Signore per gli uomini di Chiesa e non, a fargli

comprendere i loro errori, attraverso la nostra preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonare alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.