domenica 14 febbraio 2016

Il Vangelo del Lunedì 15 Febbraio 2016

1° Lettura dal libro del Levìtico (19,1-2.11-18)
Dal Vangelo secondo Matteo (25,31-46) anno C.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il
Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli
con lui, siederà sul trono della sua gloria.
Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli.
Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa
le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra
e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra:
“Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità
il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo,
perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho
avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi
avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete
visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti
abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare,
o assetato e ti abbiamo dato da bere?
Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo
accolto, o nudo e ti abbiamo vestito?
Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e
siamo venuti a visitarti?”.
E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello
che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più
piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via,
lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato
per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame
e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non
mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete
accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere
e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti
abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo
o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”.
Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto
quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli,
non l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti
invece alla vita eterna».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Il giudizio universale è quel momento nel quale cadono
le maschere e nel quale viene manifestato tutto il bene
e tutto il male.
Essenzialmente, secondo Matteo il giudizio applicato
da Gesù sarà incentrato sull’amore di sé oppure
sull’amore degli altri.
Ciò significa che quando non vediamo gli altri con i loro
bisogni, le loro difficoltà e le loro sofferenze, vuol dire
che siamo completamente ripiegati su noi stessi, a tal
punto da non accorgerci della presenza del Signore
accanto a noi.
Se invece, la nostra vita è incentrata sull’amore degli altri,
non ci risulta difficile incontrare il Cristo nel povero,
nel forestiero, nel carcerato e nel bisognoso.
Dunque, la vita eterna consiste nel fare in pienezza ciò
in cui ci siamo esercitati sulla terra; cioè, amare.
Non è facile, ma ci riusciremo aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.