lunedì 10 marzo 2025

Il Vangelo del Martedì 11 Marzo 2025

 

Della 1° settimana di Quaresima.

San Costantino, re e martire.

Prima lettura.

La mia parola opera ciò che desidero.

Dal libro del profeta Isaìa (55,10-11)

Così dice il Signore: «Come la pioggia

e la neve scendono dal cielo e non vi

ritornano senza avere irrigato la terra,

senza averla fecondata e fatta germogliare,

perché dia il seme a chi semina e il pane

a chi mangia, così sarà della mia parola

uscita dalla mia bocca: non ritornerà a

me senza effetto, senza aver operato

ciò che desidero e senza aver compiuto

ciò per cui l'ho mandata».

Parola di Dio.

Vangelo.

Voi dunque pregate così.

Dal Vangelo secondo

Matteo (6,7-15) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi

discepoli: «Pregando, non sprecate

parole come i pagani: essi credono di

venire ascoltati a forza di parole.

Non siate dunque come loro, perché il

Padre vostro sa di quali cose avete

bisogno prima ancora che gliele chiediate.

Voi dunque pregate così: Padre nostro

che sei nei cieli, sia santificato il tuo

nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà, come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

e rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non

abbandonarci alla tentazione, ma liberaci

dal male.

Se voi infatti perdonerete agli altri le loro

colpe, il Padre vostro che è nei cieli

perdonerà anche a voi; ma se voi non

perdonerete agli altri, neppure il Padre

vostro perdonerà le vostre colpe».

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

La preghiera nutre e sostiene la nostra

fede perché ci permette di accedere a Dio.

Pregando passiamo dal concentrarci su

di noi, sulle nostre esigenze, al Dio cui

rivolgiamo le preghiere.

È Lui che fissiamo, Lui che scopriamo

presente e operante nella nostra vita.

La preghiera, allora, non è il tentativo

di convincere Dio riguardo alle nostre

esigenze ma di convincere noi riguardo

al suo progetto benevolo sulla nostra vita.

Gesù associa la preghiera alla scoperta

del volto del Padre; quando preghiamo

scopriamo che ci stiamo rivolgendo a un

padre che sa ciò di cui abbiamo bisogno.

Preghiera e fede, allora, innestano un

circuito positivo e virtuoso; nella

preghiera nutro la fede e conosco meglio

Dio e il conoscerlo meglio, vederne il

volto di Padre mi spinge ancor di più a

relazionarmi con Lui nella preghiera.

Spesso la nostra preghiera diventa un

elenco di richieste, non un intimo

colloquio con Dio, per adeguarci

alla sua volontà.

La preghiera del Padre nostro dovrebbe

essere la più preziosa, nella nostra vita

interiore, l’unica preghiera donataci

direttamente dal Signore che, pregata

con intensità quotidianamente, ci aiuta

ad avvicinarci alla pienezza della Pasqua.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.