Della 27° settimana del Tempo Ordinario.
San Giovanni XXIII,
Papa.
Prima Lettura
Tu hai pietà per
una pianta di ricino,
e io non dovrei
avere pietà di Ninive,
la grande città?
Dal libro del profeta
Giona (4,1-11)
Giona provò grande
dispiacere e fu sdegnato.
Pregò il Signore:
«Signore, non era forse
questo che dicevo
quand’ero nel mio paese?
Per questo motivo mi
affrettai a fuggire a
Tarsis; perché so che
tu sei un Dio
misericordioso e
pietoso, lento all’ira,
di grande amore e che
ti ravvedi riguardo
al male minacciato.
Or dunque, Signore,
toglimi la vita, perché
meglio è per me morire
che vivere!».
Ma il Signore gli
rispose: «Ti sembra
giusto essere sdegnato
così?».
Giona allora uscì
dalla città e sostò a
oriente di essa.
Si fece lì una capanna
e vi si sedette
dentro, all’ombra, in
attesa di vedere
ciò che sarebbe
avvenuto nella città.
Allora il Signore Dio
fece crescere una
pianta di ricino al di
sopra di Giona,
per fare ombra sulla
sua testa e liberarlo
dal suo male.
Giona provò una grande
gioia per quel ricino.
Ma il giorno dopo,
allo spuntare dell’alba,
Dio mandò un verme a
rodere la pianta
e questa si seccò.
Quando il sole si fu
alzato, Dio fece
soffiare un vento
d’oriente, afoso.
Il sole colpì la testa
di Giona, che si sentì
venire meno e chiese
di morire, dicendo:
«Meglio per me morire
che vivere».
Dio disse a Giona: «Ti
sembra giusto
essere così sdegnato
per questa pianta
di ricino?».
Egli rispose: «Sì, è
giusto; ne sono
sdegnato da morire!».
Ma il Signore gli
rispose: «Tu hai pietà
per quella pianta di
ricino per cui non
hai fatto nessuna
fatica e che tu non hai
fatto spuntare, che in
una notte è
cresciuta e in una
notte è perita!
E io non dovrei avere
pietà di Ninive,
quella grande città,
nella quale vi sono
più di centoventimila
persone, che non
sanno distinguere fra
la mano destra e la
sinistra, e una grande
quantità di animali?».
Parola di Dio.
Vangelo
Signore, insegnaci
a pregare.
Dal Vangelo secondo
Luca (11,1-4)
Gesù si trovava in un
luogo a pregare;
quando ebbe finito,
uno dei suoi discepoli
gli disse: «Signore,
insegnaci a pregare,
come anche Giovanni ha
insegnato ai
suoi discepoli».
Ed egli disse loro:
«Quando pregate, dite:
Padre, sia santificato
il tuo nome, venga
il tuo regno; dacci
ogni giorno il nostro
pane quotidiano, e
perdona a noi i nostri
peccati, anche noi
infatti perdoniamo a
ogni nostro debitore,
e non abbandonarci
alla tentazione».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Insegnaci a pregare; è la prima
delle
preghiere che scaturisce dal
cuore degli
apostoli, che restano
profondamente
affascinati dalla preghiera di
Gesù.
Gesù ha pregato, e tanto, e siamo
stupiti
dalla sua attitudine al colloquio
con Dio.
A leggere il Vangelo scopriamo
che ogni
azione importante di Gesù, dal
Battesimo
alla trasfigurazione, dal dialogo
con Pietro
alla scelta dei Dodici, è
fecondata da
lunghe notti di preghiera.
E questo ci stupisce, ci scuote;
che
bisogno aveva Gesù di pregare?
Certo, se la preghiera è una
specie di lista
della spesa, con le richieste che
rivolgiamo a Dio; nessuno.
Ma se la preghiera
è-invece-veramente,
il dialogo di intimità con Dio, l’ascolto
della sua Parola e la
meditazione, Gesù
aveva una capacità enorme di
preghiera
che rimpiangiamo.
Gli apostoli erano, come ogni
ebreo,
uomini di preghiera;
probabilmente
frequentavano la sinagoga e il
tempio,
compivano le benedizioni rituali
e
rispettavano lo sabbhà.
Ma Gesù prega con un’intimità ed
una
verità che li stupisce e li
converte.
Gesù insegna a pregare
rivolgendosi ad
un Padre, gli chiediamo che tutti
riconoscano la santità del suo
regno e del
suo nome, che non siamo travolti
dai
problemi della quotidianità, che
diventiamo testimoni del perdono
dato
e ricevuto e di sopportare la
tentazione,
la parte oscura che ci allontana
da noi
stessi e da Dio; ed allora amici,
preghiamo.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.