martedì 10 ottobre 2023

Il Vangelo del Mercoledì 11 Ottobre 2023

 

Della 27° settimana del Tempo Ordinario.

San Giovanni XXIII, Papa.

Prima Lettura

Tu hai pietà per una pianta di ricino,

e io non dovrei avere pietà di Ninive,

la grande città?

Dal libro del profeta Giona (4,1-11)

Giona provò grande dispiacere e fu sdegnato.

Pregò il Signore: «Signore, non era forse

questo che dicevo quand’ero nel mio paese?

Per questo motivo mi affrettai a fuggire a

Tarsis; perché so che tu sei un Dio

misericordioso e pietoso, lento all’ira,

di grande amore e che ti ravvedi riguardo

al male minacciato.

Or dunque, Signore, toglimi la vita, perché

meglio è per me morire che vivere!».

Ma il Signore gli rispose: «Ti sembra

giusto essere sdegnato così?».

Giona allora uscì dalla città e sostò a

oriente di essa.

Si fece lì una capanna e vi si sedette

dentro, all’ombra, in attesa di vedere

ciò che sarebbe avvenuto nella città.

Allora il Signore Dio fece crescere una

pianta di ricino al di sopra di Giona,

per fare ombra sulla sua testa e liberarlo

dal suo male.

Giona provò una grande gioia per quel ricino.

Ma il giorno dopo, allo spuntare dell’alba,

Dio mandò un verme a rodere la pianta

e questa si seccò.

Quando il sole si fu alzato, Dio fece

soffiare un vento d’oriente, afoso.

Il sole colpì la testa di Giona, che si sentì

venire meno e chiese di morire, dicendo:

«Meglio per me morire che vivere».

Dio disse a Giona: «Ti sembra giusto

essere così sdegnato per questa pianta

di ricino?».

Egli rispose: «Sì, è giusto; ne sono

sdegnato da morire!».

Ma il Signore gli rispose: «Tu hai pietà

per quella pianta di ricino per cui non

hai fatto nessuna fatica e che tu non hai

fatto spuntare, che in una notte è

cresciuta e in una notte è perita!

E io non dovrei avere pietà di Ninive,

quella grande città, nella quale vi sono

più di centoventimila persone, che non

sanno distinguere fra la mano destra e la

sinistra, e una grande quantità di animali?».

Parola di Dio.

Vangelo

Signore, insegnaci a pregare.

Dal Vangelo secondo Luca (11,1-4)

Gesù si trovava in un luogo a pregare;

quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli

gli disse: «Signore, insegnaci a pregare,

come anche Giovanni ha insegnato ai

suoi discepoli».

Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:

Padre, sia santificato il tuo nome, venga

il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro

pane quotidiano, e perdona a noi i nostri

peccati, anche noi infatti perdoniamo a

ogni nostro debitore, e non abbandonarci

alla tentazione».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Insegnaci a pregare; è la prima delle

preghiere che scaturisce dal cuore degli

apostoli, che restano profondamente

affascinati dalla preghiera di Gesù.

Gesù ha pregato, e tanto, e siamo stupiti

dalla sua attitudine al colloquio con Dio.

A leggere il Vangelo scopriamo che ogni

azione importante di Gesù, dal Battesimo

alla trasfigurazione, dal dialogo con Pietro

alla scelta dei Dodici, è fecondata da

lunghe notti di preghiera.

E questo ci stupisce, ci scuote; che

bisogno aveva Gesù di pregare?

Certo, se la preghiera è una specie di lista

della spesa, con le richieste che

rivolgiamo a Dio; nessuno.

Ma se la preghiera è-invece-veramente,

il dialogo di intimità con Dio, l’ascolto

della sua Parola e la meditazione, Gesù

aveva una capacità enorme di preghiera

che rimpiangiamo.

Gli apostoli erano, come ogni ebreo,

uomini di preghiera; probabilmente

frequentavano la sinagoga e il tempio,

compivano le benedizioni rituali e

rispettavano lo sabbhà.

Ma Gesù prega con un’intimità ed una

verità che li stupisce e li converte.

Gesù insegna a pregare rivolgendosi ad

un Padre, gli chiediamo che tutti

riconoscano la santità del suo regno e del

suo nome, che non siamo travolti dai

problemi della quotidianità, che

diventiamo testimoni del perdono dato

e ricevuto e di sopportare la tentazione,

la parte oscura che ci allontana da noi

stessi e da Dio; ed allora amici, preghiamo.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.