martedì 15 settembre 2020

Il Vangelo del Mercoledì 16 Settembre 2020


Della 24° settimana del Tempo Ordinario.
San Cornelio, Papa e Cipriano, Vescovo, Martiri.
Prima lettura dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (12,31-13-13)
Fratelli, desiderate intensamente i carismi più grandi.
E allora, vi mostro la via più sublime.
Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei
come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita.
E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la
conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, ma non
avessi la carità, non sarei nulla.
E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo per averne
vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe.
La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non
si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non
si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra
della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
La carità non avrà mai fine.
Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà e la conoscenza svanirà.
Infatti, in modo imperfetto noi conosciamo e in modo imperfetto profetizziamo.
Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà.
Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino.
Divenuto uomo, ho eliminato ciò che è da bambino.
Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece
vedremo faccia a faccia. Adesso conosco in modo imperfetto, ma allora
conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto.
Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità.
Ma la più grande di tutte è la carità!
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca (7,31-35) anno pari.
In quel tempo, il Signore disse: «A chi posso paragonare la gente di questa generazione?
A chi è simile?
È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così: “Vi abbiamo
suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”.
È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino,
e voi dite: “È indemoniato”.
È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione
e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”.
Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».
Parola del Signore.
Meditazione personale sul Vangelo di oggi.
Siamo un popolo di incontentabili, siamo sempre scontenti di ciò che abbiamo,
passiamo il tempo a lamentarci.
Come i bambini che litigano e non si mettono d’accordo sul gioco da fare,
anche noi abbiamo sempre pronta un’interminabile lista di cose che Dio
dovrebbe fare per far bene il proprio mestiere!
I giudei accusavano il Battista di esagerare nel suo insegnamento
e Gesù di essere un festaiolo!
Come spesso facciamo anche noi!
Nei confronti di Dio, anzitutto, che sarà buono e onnipotente ma fa
delle cose veramente incomprensibili!
Per non parlare del Papa e della Chiesa!
Se facciamo di noi stessi il punto di riferimento dell’universo, tutto ci
sembra inadeguato, da cambiare.
Il nostro mondo si sta imbarbarendo, assistiamo al declino della nostra
civiltà e il livello dello scontro è altissimo in tutti i campi, tutti hanno urgenza
di esprimere un’opinione autorevole (quasi sempre improvvisata).
E se la piantassimo?
Certo non sarà facile, ma almeno proviamoci facendoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.