Della 28° settimana del Tempo Ordinario.
Beato Carlo Acutis;
ha colto i bisogni del suo tempo.
Prima Lettura
Quelli che sono di
Gesù Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni.
Dalla lettera di san
Paolo apostolo ai Gàlati (5,18-25)
Fratelli, se vi
lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge.
Del resto sono ben
note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza,
idolatria,
stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni,
invidie, ubriachezze,
orge e cose del genere.
Riguardo a queste cose
vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non
erediterà il regno di
Dio.
Il frutto dello
Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza,
bontà, fedeltà,
mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è Legge.
Quelli che sono di
Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni
e i suoi desideri.
Perciò se viviamo
dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito.
Parola di Dio.
Vangelo
Guai a voi,
farisei; guai a voi dottori della legge.
Dal Vangelo secondo
Luca (11,42-46) anno pari.
In quel tempo, il
Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla
menta, sulla ruta e su
tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio.
Queste invece erano le
cose da fare, senza trascurare quelle.
Guai a voi, farisei,
che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze.
Guai a voi, perché
siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi
passa sopra senza
saperlo».
Intervenne uno dei
dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo,
tu offendi anche noi».
Egli rispose: «Guai
anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di
pesi insopportabili, e
quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Dietro queste parole così dure,
che Gesù rivolge ai farisei e ai dottori della
Legge, si nasconde il suo grande
amore per la verità.
Ed è proprio la verità ciò che
conta maggiormente nel nostro rapporto con Dio.
Senza di questa, tutto ciò che
possiamo fare di buono perde il suo valore e, anzi,
diventa motivo di condanna.
Nella fede, è essenziale che ci
sia una profonda unità tra l’esterno e l’interno,
tra ciò che facciamo e ciò che
siamo veramente.
Gesù quindi, condanna apertamente
e con forza il “perbenismo”, il voler
apparire “perfetti” davanti agli
altri, ingannandoli con la propria ipocrisia.
Vigiliamo attentamente e preghiamo
su questo aspetto fondamentale della fede,
che rischia di essere per ognuno
di noi un pericolo molto più reale di quanto
possiamo immaginare, per essere
autentici testimoni della bellezza della verità
che Gesù ci ha trasmesso.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.