Della 10° settimana del Tempo Ordinario.
Sant' Antonio Maria
Gianelli, Vescovo.
Prima lettura.
Dio ci consola,
perché possiamo anche noi consolare quelli che sono nell'afflizione.
Dalla seconda lettera
di san Paolo apostolo ai Corìnzi (1,1-7)
Paolo, apostolo di
Gesù Cristo per volontà di Dio, e il fratello Timòteo, alla Chiesa di
Dio che è a Corinto e
a tutti i santi dell’intera Acàia: grazia a voi e pace da Dio Padre
nostro e dal Signore
Gesù Cristo.
Sia benedetto Dio,
Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso
e Dio di ogni
consolazione!
Egli ci consola in
ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche noi consolare quelli
che si trovano in ogni
genere di afflizione con la consolazione con cui noi stessi siamo
consolati da Dio.
Poiché, come abbondano
le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda
anche la nostra
consolazione.
Quando siamo
tribolati, è per la vostra consolazione e salvezza; quando siamo confortati,
è per la vostra
consolazione, la quale vi dà forza nel sopportare le medesime sofferenze
che anche noi
sopportiamo.
La nostra speranza nei
vostri riguardi è salda: sappiamo che, come siete partecipi delle
sofferenze, così lo
siete anche della consolazione.
Parola di Dio.
Vangelo.
Beati i poveri in
spirito.
Dal Vangelo secondo Matteo
(5,1-12a) anno dispari.
In quel tempo, vedendo
le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si
avvicinarono a lui i
suoi discepoli.
Si mise a parlare e
insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il
regno dei cieli.
Beati quelli che sono
nel pianto, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché
avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno
fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i
misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di
pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati
per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi
insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno
ogni sorta di male
contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed
esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.
Così infatti
perseguitarono i profeti che furono prima di voi».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Si mette a insegnare, il Signore,
come fece Mosè sulla montagna.
È una nuova Legge quella che Dio
dona al suo popolo; non più dieci parole da mandare
a memoria ma otto beatitudini da
vivere.
Non chiede di fare qualcosa, il
Signore, ma di riconoscere che nelle scelte che già
abbiamo fatto dimora il segreto
della felicità autentica.
Siamo beati non perché tristi o
perseguitati o sconfitti ma perché, pur essendolo,
confidiamo in Dio.
E facciamo bene a confidare in Lui
perché sarà proprio Lui a colmare il nostro cuore
della sua presenza.
Non si è beati perché poveri o
piangenti, ma perché capaci di confidare nel Signore.
La logica delle beatitudini, così
distrattamente e colpevolmente ignorata dai cattolici!,
è la chiave di volta che ci aiuta
a capire il mondo e noi stessi.
Solo confidando totalmente in
Dio, solo seguendo la sua strada, che a volte pare insensata
e perdente agli occhi del mondo,
possiamo vivere la felicità dell’appartenere al Regno.
Beati noi, allora, se miti,
costruttori di pace, fiduciosi, non arroganti, perché
sperimentiamo la presenza del
Signore.
Gesù per primo è colui che, in
pienezza, ha vissuto le beatitudini che propone a noi
suoi discepoli, per questo
dobbiamo seguirlo, facendoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.