domenica 3 settembre 2023

Il Vangelo del Lunedì 4 Settembre 2023

 

Della 22° settimana del Tempo Ordinario.

Santa Rosalia, vergine, eremita di Palermo.

Prima Lettura

Dio, per mezzo di Gesù, radunerà con

lui coloro che sono morti.

Dalla prima lettera di san Paolo

apostolo ai Tessalonicési (4,13-18)

Non vogliamo, fratelli, lasciarvi

nell’ignoranza a proposito di quelli

che sono morti, perché non siate tristi

come gli altri che non hanno speranza.

Se infatti crediamo che Gesù è morto e

risorto, così anche Dio, per mezzo di Gesù,

radunerà con lui coloro che sono morti.

Sulla parola del Signore infatti vi diciamo

questo: noi, che viviamo e che saremo

ancora in vita alla venuta del Signore,

non avremo alcuna precedenza su

quelli che sono morti.

Perché il Signore stesso, a un ordine,

alla voce dell’arcangelo e al suono della

tromba di Dio, discenderà dal cielo.

E prima risorgeranno i morti in Cristo;

quindi noi, che viviamo e che saremo

ancora in vita, verremo rapiti insieme

con loro nelle nubi, per andare incontro

al Signore in alto, e così per sempre

saremo con il Signore.

Confortatevi dunque a vicenda con

queste parole.

Parola di Dio.

Vangelo

Mi ha mandato a portare ai poveri

il lieto annuncio.

Nessun profeta è bene accetto nella sua patria.

Dal Vangelo secondo Luca (4,16-30) anno dispari.

In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret,

dove era cresciuto, e secondo il suo

solito, di sabato, entrò nella sinagoga

e si alzò a leggere.

Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa;

aprì il rotolo e trovò il passo dove era

scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra

di me; per questo mi ha consacrato con

l’unzione e mi ha mandato a portare ai

poveri il lieto annuncio, a proclamare

ai prigionieri la liberazione e ai ciechi

la vista; a rimettere in libertà gli

oppressi a proclamare l’anno di

grazia del Signore».

Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò

all’inserviente e sedette.

Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano

fissi su di lui.

Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è

compiuta questa Scrittura che voi

avete ascoltato».

Tutti gli davano testimonianza ed erano

meravigliati delle parole di grazia che

uscivano dalla sua bocca e dicevano:

«Non è costui il figlio di Giuseppe?».

Ma egli rispose loro: «Certamente voi

mi citerete questo proverbio: “Medico,

cura te stesso.

Quanto abbiamo udito che accadde a

Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”».

Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun

profeta è bene accetto nella sua patria.

Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte

vedove in Israele al tempo di Elìa,

quando il cielo fu chiuso per tre anni

e sei mesi e ci fu una grande carestia

in tutto il paese; ma a nessuna di esse

fu mandato Elìa, se non a una vedova

a Sarèpta di Sidòne.

C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo

del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu

purificato, se non Naamàn, il Siro».

All’udire queste cose, tutti nella sinagoga

si riempirono di sdegno.

Si alzarono e lo cacciarono fuori della

città e lo condussero fin sul ciglio del

monte, sul quale era costruita la loro città,

per gettarlo giù.

Ma egli, passando in mezzo a loro,

si mise in cammino.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Gesù, nella sinagoga di Nazareth, legge

il profeta Isaia e si attribuisce il ruolo

del Messia chiamato a portare buone

notizie, notizie di liberazione, di bene,

di pace, di gioia.

I suoi concittadini rifiutano l’annuncio,

ne sono urtati e Gesù rischia la pelle.

Il Signore porta solo buone notizie.

In un mondo assetato di bene e di bello,

ma devastato dalle contraddizioni e dal

lato oscuro della realtà, abbiamo sete

di parole di conforto.

Anche noi, come Lui, siamo chiamati

a leggere la Parola e a renderla presente

attuale, incontrabile, anche noi siamo

chiamati, al rientro dalle nostre vacanze,

a rendere presente la tenerezza di Dio,

a dire, infine, ai prigionieri, che è finita la

loro schiavitù, perché il Signore è presente.

E se, figli di questo tempo scontento e

cinico, siamo derisi per la nostra apparente

ingenuità, per il nostro infantile ottimismo,

per la nostra ostinata fiducia, impariamo

da Cristo che non si è lasciato intimidire

ed ha proclamato con forza il vero e

sorridente volto del Padre.

Animo, amici, la nostra vita è scoperta

di progressiva liberazione, e, malgrado

le fatiche della vita, cerchiamo di vivere

questa giornata con uno sguardo sempre

rivolto al dentro, all’altrove, al Regno

che Gesù è venuto a inaugurare e che sta

a noi realizzare in ufficio o sulla spiaggia.

Buon anno pastorale a tutti voi, amici,

che sia un anno in cui scopriamo il volto

sorridente e consolante del Dio di Gesù,

attraverso l’aiuto della preghiera!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.