venerdì 7 giugno 2019

Il Vangelo del Sabato 8 Giugno 2019


Della 7° settimana di Pasqua.
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (28,16-20.30-31)
Dal Vangelo secondo Giovanni (21,20-25) anno dispari.
In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù
amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato:
«Signore, chi è che ti tradisce?».
Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?».
Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?
Tu seguimi».
Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto.
Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che
egli rimanga finché io venga, a te che importa?».
Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo
che la sua testimonianza è vera.
Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una
per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che
si dovrebbero scrivere.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Ora Pietro è pronto.
Ha ammesso di non essere capace di amare come avrebbe voluto, come
avrebbe dovuto, come avrebbe potuto.
Ora ha misurato il suo limite, perciò Gesù lo sceglie.
L’ultima parola che gli rivolge è uguale alla prima, rivoltagli molti anni
prima; seguimi.
Non c’è mai fine alla chiamata, come non abbiamo mai finito di seguire il Signore.
Col passare degli anni pensiamo di essere cresciuti nella fede, di avere
capito i grandi misteri di Dio.
No, non è proprio così.
Siamo (per) sempre viandanti, per sempre cercatori, incessantemente pellegrini.
Ma il Signore ci chiama, al di là delle nostre stanchezze, al di dentro dei nostri
continui fallimenti.
Non si scoraggia, il Risorto, vede in noi il Santo che Egli ha pensato quando
ci ha plasmato dal nulla.
Ora ricomincia tutto, per Pietro.
La sua vita si consumerà nell’annuncio del risorto, affrontando il difficile
compito di rassicurare e condurre i fratelli, Lui, uomo di poche parole,
abituato alla fatica della pesca.
Perciò, non dobbiamo essere laureati per parlare della Parola del Signore,
ma solo lasciarci condurre dallo Spirito ed aprire il nostro cuore facendoci
aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.