mercoledì 24 novembre 2021

Il Vangelo del Giovedì 25 Novembre 2021

 

Della 34° settimana del Tempo Ordinario.

Santa Caterina d'Alessandria, Martire.

Prima Lettura

Dio ha mandato il suo angelo che ha chiuso le fauci dei leoni.

Dal libro del profeta Daniele (6,12-28)

In quei giorni, alcuni uomini accorsero e trovarono Daniele che stava pregando

e supplicando il suo Dio. Subito si recarono dal re e gli dissero riguardo al suo

decreto: «Non hai approvato un decreto che chiunque, per la durata di trenta

giorni, rivolga supplica a qualsiasi dio o uomo all'infuori di te, o re, sia gettato

nella fossa dei leoni?».

Il re rispose: «Sì. Il decreto è irrevocabile come lo sono le leggi dei Medi e dei Persiani».

«Ebbene-replicarono al re-, Daniele, quel deportato dalla Giudea, non ha alcun rispetto

né di te, o re, né del tuo decreto: tre volte al giorno fa le sue preghiere».

Il re, all'udire queste parole, ne fu molto addolorato e si mise in animo di salvare

Daniele e fino al tramonto del sole fece ogni sforzo per liberarlo.

Ma quegli uomini si riunirono di nuovo presso il re e gli dissero: «Sappi, o re,

che i Medi e i Persiani hanno per legge che qualunque decreto emanato dal re

non può essere mutato».

Allora il re ordinò che si prendesse Daniele e lo si gettasse nella fossa dei leoni.

Il re, rivolto a Daniele, gli disse: «Quel Dio, che tu servi con perseveranza,

ti possa salvare!».

Poi fu portata una pietra e fu posta sopra la bocca della fossa: il re la sigillò

con il suo anello e con l'anello dei suoi dignitari, perché niente fosse mutato

riguardo a Daniele.

Quindi il re ritornò al suo palazzo, passò la notte digiuno, non gli fu introdotta

nessuna concubina e anche il sonno lo abbandonò.

La mattina dopo il re si alzò di buon'ora e allo spuntare del giorno andò in

fretta alla fossa dei leoni.

Quando fu vicino, il re chiamò Daniele con voce mesta: «Daniele, servo del Dio

vivente, il tuo Dio che tu servi con perseveranza ti ha potuto salvare dai leoni?».

Daniele rispose: «O re, vivi in eterno!

Il mio Dio ha mandato il suo angelo che ha chiuso le fauci dei leoni ed essi non

mi hanno fatto alcun male, perché sono stato trovato innocente davanti a lui;

ma neppure contro di te, o re, ho commesso alcun male».

Il re fu pieno di gioia e comandò che Daniele fosse tirato fuori dalla fossa.

Appena uscito, non si riscontrò in lui lesione alcuna, poiché egli aveva

confidato nel suo Dio.

Quindi, per ordine del re, fatti venire quegli uomini che avevano accusato

Daniele, furono gettati nella fossa dei leoni insieme con i figli e le mogli.

Non erano ancora giunti al fondo della fossa, che i leoni si avventarono contro

di loro e ne stritolarono tutte le ossa.

Allora il re Dario scrisse a tutti i popoli, nazioni e lingue, che abitano tutta la

terra: «Abbondi la vostra pace.

Per mio comando viene promulgato questo decreto: In tutto l'impero a me

soggetto si tremi e si tema davanti al Dio di Daniele, perché egli è il Dio

vivente, che rimane in eterno; il suo regno non sarà mai distrutto e il suo

potere non avrà mai fine.

Egli salva e libera, fa prodigi e miracoli in cielo e in terra: egli ha liberato

Daniele dalle fauci dei leoni».

Parola di Dio.

Vangelo

Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.

Dal Vangelo secondo Luca (21,20-28) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando vedrete Gerusalemme

circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina.

Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono

dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in

città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato

scritto si compia.

In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché

vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo.

Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni;

Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non

siano compiuti.

Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli

in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la

paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra.

Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.

Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.

Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo,

perché la vostra liberazione è vicina».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Ci avviciniamo agli ultimi giorni dell’anno liturgico e nelle letture che ci

vengono proposte prevalgono le pagine apocalittiche del Vangelo di Luca.

Il linguaggio apocalittico, che conosciamo perché ampiamente usato

dall’evangelista Giovanni, era molto in voga al tempo di Gesù; attraverso

una serie di immagini iperboliche e fantasiose, gli autori volevano richiamare

l’attenzione del lettore per aprirla ad una particolare visione della realtà.

Così Luca si serve di questo linguaggio per parlare degli ultimi tempi,

della pienezza che sta per arrivare.

È straordinaria la sua visione; davanti al caos di eventi catastrofici, di guerre,

di carestie, di instabilità politica,

Luca invita i suoi fratelli ad alzare lo sguardo.

La fine del mondo non è una tragedia somigliante ai filmetti catastrofici del

cinema americano, ma la manifestazione definitiva della tenerezza di Dio

sugli uomini.

Il mondo non sta precipitando nel caos ma nella braccia di un Padre che tutti

vuole accogliere e salvare.

Con questa certezza viviamo operativamente e fattivamente in questo mondo

senza aspettare rassegnati, ma senza farci prendere da inutili ansie, ma solamente

facendoci aiutare dalla preghiera.

Perché, sappiamo bene come andranno a finire le cose!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.