Della 7° settimana del Tempo Ordinario.
Santi Lucio,
Montano, Giuliano,
Vittoríco, Vittore
e Donaziano, martiri.
Prima lettura.
Il salario dei
lavoratori che voi non avete
pagato, grida, e le
loro proteste sono giunte
alle orecchie del
Signore onnipotente.
Dalla lettera di san
Giacomo apostolo (5,1-6)
Ora a voi, ricchi:
piangete e gridate per
le sciagure che
cadranno su di voi!
Le vostre ricchezze
sono marce, i vostri
vestiti sono mangiati
dalle tarme.
Il vostro oro e il
vostro argento sono
consumati dalla
ruggine, la loro
ruggine si alzerà ad
accusarvi e divorerà
le vostre carni come
un fuoco.
Avete accumulato
tesori per gli ultimi giorni!
Ecco, il salario dei
lavoratori che hanno
mietuto sulle vostre
terre, e che voi non
avete pagato, grida, e
le proteste dei
mietitori sono giunte
agli orecchi del
Signore onnipotente.
Sulla terra avete
vissuto in mezzo a
piaceri e delizie, e
vi siete ingrassati
per il giorno della strage.
Avete condannato e
ucciso il giusto
ed egli non vi ha
opposto resistenza.
Parola di Dio.
Vangelo.
È meglio per te
entrare nella vita con
una mano sola,
anziché con le due
mani andare nella
Geènna.
Dal Vangelo secondo
Marco (9,41-50) anno pari.
In quel tempo, Gesù
disse ai suoi discepoli:
«Chiunque vi darà da
bere un bicchiere
d’acqua nel mio nome
perché siete di
Cristo, in verità io
vi dico, non perderà
la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno
solo di questi
piccoli che credono in
me, è molto
meglio per lui che gli
venga messa al
collo una macina da
mulino e sia
gettato nel mare.
Se la tua mano ti è
motivo di scandalo,
tagliala: è meglio per
te entrare nella vita
con una mano sola,
anziché con le due mani
andare nella Geènna,
nel fuoco inestinguibile.
E se il tuo piede ti è
motivo di scandalo,
taglialo: è meglio per
te entrare nella vita
con un piede solo,
anziché con i due piedi
essere gettato nella
Geènna.
E se il tuo occhio ti
è motivo di scandalo,
gettalo via: è meglio
per te entrare nel
regno di Dio con un
occhio solo, anziché
con due occhi essere
gettato nella Geènna,
dove il loro verme non
muore e il fuoco
non si estingue.
Ognuno infatti sarà
salato con il fuoco.
Buona cosa è il sale;
ma se il sale diventa
insipido, con che cosa
gli darete sapore?
Abbiate sale in voi
stessi e siate in pace
gli uni con gli
altri».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Il Vangelo è severissimo con chi
attenta
o mette in pericolo la fede dei
piccoli,
ossia, con chi scandalizza i
poveri, con
chi rifiuta l’aiuto a chi ne ha
bisogno.
Giunge a dire che, sarebbe meglio
per
lui, mettersi una macina d’asino
al collo
e gettarsi in mare.
Altrettanta severità il Vangelo
chiede
verso se stessi.
In genere avviene il contrario,
come
sappiamo bene per esperienza
personale;
siamo duri con gli altri e più
che solleciti
a scusare i nostri errori; o,
come si dice
in altra pagina evangelica,
pronti a vedere
la pagliuzza nell’occhio
dell’altro e a non
riconoscere la trave che è nel
nostro.
La severità che Gesù mostra, (è
meglio
per noi il taglio della mano o
del piede,
piuttosto che dare scandalo),
indica i tagli
da fare all’amore per noi stessi.
Il Vangelo comporta sempre la
rinuncia
al male, alla cattiveria,
all’egoismo.
Solo così, si conserva il sapore
del Vangelo.
‘Abbiate sale in voi’, ossia,
custodite integro
il Vangelo con l’aiuto della
preghiera,
e conserverete la pace, dice
Gesù.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.