lunedì 28 dicembre 2020

Il Vangelo del Martedì 29 Dicembre 2020

 

Della 1° settimana del Tempo di Natale.

San Tommaso Becket, vescovo e martire.

Prima lettura dalla prima lettera di san Giovanni apostolo (2,3-11)

Figlioli miei, da questo sappiamo di avere conosciuto Gesù: se osserviamo

i suoi comandamenti.

Chi dice: «Lo conosco», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e in

lui non c'è la verità.

Chi invece osserva la sua parola, in lui l'amore di Dio è veramente perfetto.

Da questo conosciamo di essere in lui.

Chi dice di rimanere in lui, deve anch'egli comportarsi come lui si è comportato.

Carissimi, non vi scrivo un nuovo comandamento, ma un comandamento antico,

che avete ricevuto da principio.

Il comandamento antico è la Parola che avete udito.

Eppure vi scrivo un comandamento nuovo, e ciò è vero in lui e in voi, perché

le tenebre stanno diradandosi e già appare la luce vera.

Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre.

Chi ama suo fratello, rimane nella luce e non vi è in lui occasione di inciampo.

Ma chi odia suo fratello, è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove

va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi.

Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Luca (2,22-35) anno dispari.

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge

di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per

presentarlo al Signore come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio

primogenito sarà sacro al Signore» e per offrire in sacrificio una coppia di tortore

o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.

Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio,

che aspettava la consolazione d'Israele, e lo Spirito Santo era su di lui.

Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza

prima aver veduto il Cristo del Signore.

Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino

Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch'egli lo accolse

tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo

servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la

tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti

e gloria del tuo popolo, Israele».

Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui.

Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta

e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione-e anche a te

una spada trafiggerà l'anima-, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

È stanco, Simeone.

Stanco di aspettare il Messia, stanco di vedere che, come sempre, l’attesa del

redentore si è spenta, sostituita dalla superba soddisfazione del popolo

che vede crescere sotto gli occhi stupiti il nuovo tempio di Gerusalemme.

Stanco nel vedere la classe sacerdotale appena ricostituita mettere i paletti,

differenziarsi, ergersi a giudice, pensare di avere il monopolio della fede, tale

e quale ai giorni nostri, niente cambia in meglio.

Stanco di vedere come gli uomini manipolano Dio, passano presto dall’entusiasmo

dell’incontro all’euforia del dominio.

Stanco di vedere riempirsi il santuario, giorno dopo giorno, di persone sempre

meno silenziose, sempre più affaccendate, lasciandogli nel cuore la triste

sensazione di essere in un mercato, non in un luogo di preghiera.

Ed è proprio in quella stanchezza e in quello scoraggiamento che Dio lo raggiunge,

lo stana, lo converte.

Simeone vede una giovane coppia di paesani, intimiditi dalla grandezza del tempio.

Li vede col cuore, e capisce.

Quel neonato che la giovane madre stringe al seno lo fa rabbrividire. Capisce.

Quante persone, distratte, hanno guardato a quella coppia? A quel neonato?

Uno solo lo ha riconosciuto.

Così sia per noi, in questo Natale ingombro di ipocrisia, di paure e di rabbia.

Riconosciamo Dio, amici, e avremo tutto, facendoci aiutare dalla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.