giovedì 9 novembre 2023

Il Vangelo del Venerdì 10 Novembre 2023

 

Della 31° settimana del Tempo Ordinario.

San Leone Magno, Papa e dottore della Chiesa.

Prima Lettura

Sono ministro di Cristo Gesù tra le genti,

perché esse divengano un'offerta gradita.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (15,14-21)

Fratelli miei, sono anch'io convinto, per

quel che vi riguarda, che voi pure siete

pieni di bontà, colmi di ogni conoscenza

e capaci di correggervi l'un l'altro.

Tuttavia, su alcuni punti, vi ho scritto con

un po' di audacia, come per ricordarvi

quello che già sapete, a motivo della

grazia che mi è stata data da Dio per

essere ministro di Cristo Gesù tra le genti,

adempiendo il sacro ministero di annunciare

il vangelo di Dio perché le genti divengano

un'offerta gradita, santificata dallo Spirito Santo.

Questo dunque è il mio vanto in Gesù Cristo

nelle cose che riguardano Dio.

Non oserei infatti dire nulla se non di quello

che Cristo ha operato per mezzo mio per

condurre le genti all'obbedienza, con parole

e opere, con la potenza di segni e di prodigi,

con la forza dello Spirito.

Così da Gerusalemme e in tutte le direzioni

fino all'Illiria, ho portato a termine la

predicazione del vangelo di Cristo.

Ma mi sono fatto un punto di onore di

non annunciare il Vangelo dove era già

conosciuto il nome di Cristo, per non

costruire su un fondamento altrui, ma,

come sta scritto: «Coloro ai quali non

era stato annunciato, lo vedranno, e coloro

che non ne avevano udito parlare,

comprenderanno».

Parola di Dio.

Vangelo

I figli di questo mondo verso i loro pari

sono più scaltri dei figli della luce.

Dal Vangelo secondo Luca (16,1-8) anno dispari.

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:

«Un uomo ricco aveva un amministratore,

e questi fu accusato dinanzi a lui di

sperperare i suoi averi.

Lo chiamò e gli disse: "Che cosa sento

dire di te?

Rendi conto della tua amministrazione,

perché non potrai più amministrare".

L'amministratore disse tra sé: "Che cosa

farò, ora che il mio padrone mi toglie

l'amministrazione?

Zappare, non ne ho la forza; mendicare,

mi vergogno.

So io che cosa farò perché, quando sarò

stato allontanato dall'amministrazione,

ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua".

Chiamò uno per uno i debitori del suo

padrone e disse al primo: "Tu quanto

devi al mio padrone?".

Quello rispose: "Cento barili d'olio".

Gli disse: "Prendi la tua ricevuta, siediti

subito e scrivi cinquanta".

Poi disse a un altro: "Tu quanto devi?".

Rispose: "Cento misure di grano".

Gli disse: "Prendi la tua ricevuta e

scrivi ottanta".

Il padrone lodò quell'amministratore

disonesto, perché aveva agito con scaltrezza.

I figli di questo mondo, infatti, verso i loro

pari sono più scaltri dei figli della luce».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Tranquilli, amici, oggi Gesù non giustifica

il nostro essere furbastri, né autorizza

all’illegalità o all’evasione fiscale.

Con la strana parabola dell’amministratore

disonesto, Gesù fa un’amara constatazione;

mettiamo molta più grinta nelle cose della

terra che in quelle del cielo.

Gesù non ci invita a diventare dei ladroni,

ma a mettere impegno nelle cose dello

Spirito almeno quanto ne mettiamo

nelle cose della terra.

Non siamo forse tutti inquieti per il

nostro futuro? Per l’inflazione?

Non temiamo forse di perdere i nostri

risparmi e chiediamo consiglio, ci

informiamo, leggiamo?

Non abbiamo forse passato qualche ora

insonne a riflettere su come uscire da

una fragile situazione economica?

Bene, facciamo bene, è normale.

Ma, almeno, mettiamo la stessa intensità

nel pensare alle cose più autentiche e

luminose della nostra vita!

È difficile restare cristiani, amici, lo so.

È inutile e dannoso sentirsi in colpa

perché non riusciamo a condurre una

vita spirituale, inutile deprimerci se

sentiamo di non avere più l’energia e

la lucidità necessaria alla preghiera alla

fine di un’estenuante giornata di lavoro.

Questo è il nostro tempo, amici, il tempo

in cui il Rabbì ci ha posti a vivere,

vediamo se riusciamo, almeno nel

desiderio, ad investire con scaltrezza,

cioè facendoci furbi, un pò di tempo e di

cuore nell’essenziale con l’aiuto della preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.