Della 21° settimana del Tempo Ordinario.
Sant' Agostino,
vescovo e dottore della Chiesa.
Prima Lettura
Avete imparato da
Dio ad amarvi gli uni gli altri.
Dalla prima lettera di
san Paolo apostolo ai Tessalonicési (4,9-11)
Fratelli, riguardo
all’amore fraterno, non avete bisogno che ve ne scriva;
voi stessi infatti
avete imparato da Dio ad amarvi gli uni gli altri, e questo
lo fate verso tutti i
fratelli dell’intera Macedònia.
Ma vi esortiamo,
fratelli, a progredire ancora di più e a fare tutto il possibile
per vivere in pace,
occuparvi delle vostre cose e lavorare con le vostre mani,
come vi abbiamo
ordinato.
Parola di Dio.
Vangelo
Sei stato fedele
nel poco, prendi parte alla gioia del tuo padrone.
Dal Vangelo secondo
Matteo (25,14-30) anno dispari.
In quel tempo, Gesù
disse ai suoi discepoli questa parabola: «Avverrà come a un
uomo che, partendo per
un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni.
A uno diede cinque
talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di
ciascuno; poi partì.
Subito colui che aveva
ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò
altri cinque.
Così anche quello che
ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due.
Colui invece che aveva
ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno
e vi nascose il denaro
del suo padrone.
Dopo molto tempo il
padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro.
Si presentò colui che
aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo:
“Signore, mi hai
consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”.
“Bene, servo buono e
fedele-gli disse il suo padrone-, sei stato fedele nel poco,
ti darò potere su
molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.
Si presentò poi colui
che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai
consegnato due
talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. “Bene, servo buono
e fedele-gli disse il
suo padrone-, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su
molto; prendi parte
alla gioia del tuo padrone”.
Si presentò infine
anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so
che sei un uomo duro,
che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso.
Ho avuto paura e sono
andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”.
Il padrone gli
rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho
seminato e raccolgo
dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai
banchieri e così,
ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse.
Toglietegli dunque il
talento, e datelo a chi ha i dieci talenti.
Perché a chiunque ha,
verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà
tolto anche quello che
ha.
E il servo inutile
gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Abbiamo dei talenti da far fruttificare,
questo ci dice il Signore.
Talenti che non sono solo le
capacità personali, ma anche la scoperta dei grandi doni
che il Maestro ha lasciato alla
sua Chiesa; l’Eucarestia, la Parola, la comunità.
Un talento è un'unità di misura
che equivale a oltre venti chili d’oro puro,
un valore enorme!
Come a dire che non è poco ciò
che abbiamo ricevuto, è qualcosa di grande, di prezioso.
Troppo spesso passiamo la vita a lamentarci di ciò che non siamo, di ciò che non
abbiamo realizzato, delle
opportunità che ci sono state negate.
Rischiamo di passare la vita a
rimpiangere ciò che non siamo riusciti ad essere,
invece di scoprire ciò che siamo
diventati, grazie alla presenza del Signore.
Se capissimo, invece, che siamo
preziosi agli occhi di Dio e che abbiamo ricevuto
dei beni preziosi dalla sua
presenza!
Forse non i beni che si aspetta
il mondo, magari non quelli che avremmo voluto,
ma certo quelli che possono
rendere felici noi e chi incontriamo.
Animo, allora, concludiamo questa
settimana e iniziamo questo mese con la certezza
serena di avere un tesoro
prezioso da far fruttare.
Investiamo il talento che abbiamo
ricevuto, parliamone ma, soprattutto,
viviamolo, facendoci aiutare
dalla preghiera!
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.