giovedì 19 dicembre 2019

Il Vangelo del Venerdì 20 Dicembre 2019


Feria propria del 20 Dicembre di Avvento.
Ti chiedo la mano, ne è arrivata l’ora.
1° Lettura dal libro del profeta Isaìa (7,10-14)
In quei giorni, il Signore parlò ad Àcaz: «Chiedi per te un segno dal Signore,
tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall'alto».
Ma Àcaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore».
Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide!
Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio?
Pertanto il Signore stesso vi darà un segno.
Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele».
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca (1,26-38) anno pari.
Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea,
chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di
Davide, di nome Giuseppe.
La vergine si chiamava Maria.
Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto
come questo.
L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di
Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?».
Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo
ti coprirà con la sua ombra.
Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio.
Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio
e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».
E l'angelo si allontanò da lei.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Nell’era dell’informatica, del virtuale, i ragazzi di oggi sono bravissimi a trovare su
Internet tutto quello che loro interessa; immagini, storie, canzoni, filmati, eroi, divi.
Sanno tutto della squadra del cuore, hanno la capacità di simulare, di giocare alla
realtà, di inventarsi ogni cosa, compresa la vita affettiva.
Fanno le prove di come deve essere la realtà, ma spesso ingannandosi di averla
potuta già vivere, ma era tutta una fiction.
La realtà è più dura ed è interessante vedere come diventano sempre più difficili
per i ragazzi di oggi i primi approcci, “l’acchiappo” come lo chiamano loro;
sono imbranati perché devono uscire dal virtuale.
Veramente siamo sempre stati tutti imbranati nei primi approcci d’amore,
i primi rossori sul volto, i primi: “glielo dico o no”?
Oggi le mandi anche un sms, ma bisognerà prima o poi guardarsi in faccia,
negli occhi e dirsi la famosa frase.
Ecco, io immagino Dio che fa questo con Maria.
Non credo di essere irriverente nel pensare questa proposta come un vero
dialogo d’amore, un vero incontro tra due libertà infinitamente sproporzionate,
ma sempre a misura di persona.
Le parole che ci dice il vangelo sono molto solenni e consacrate ormai dall’uso,
non ci rendono immediatamente l’intensità del dialogo, ma se sappiamo andare
in profondità, possiamo intuire qualcosa.
Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Poca cosa ci sembra, ma immaginate se c’ê un complimento migliore di questo.
Io ci provo, perché mi piace, ma se a voi non piace cancellatelo!
Maria ti saluto, sei la fine del mondo, abiti in Dio da sempre, fai parte della
bellezza infinita dell’amore che riempie il cuore di tutti gli uomini.
Vuoi diventare la madre di Gesù, quello che la tua gente aspetta da sempre,
il Messia, la speranza, che siete rimasti in pochi ad aspettare?
Dipende da te.
I secoli di invocazione del tuo popolo saranno esauditi se tu lo vuoi.
La storia si spaccherà in due, a partire da tuo figlio.
Anche lei era in attesa, aveva in cuore la speranza che Dio avrebbe visitato la
sua gente; ma pur restando confusa, non le balena per niente nella mente di
sottrarsi alla proposta.
Vuole solo capire, vuole rendersi disponibile fino in fondo e dice Si.
Da allora è esplosa la speranza sulla terra.
Ma dove la trovo?
Semplice, nella famiglia, quella nostra e vera, ma soprattutto in quella
di Gesù, Giuseppe e Maria, facendoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.


E anche oggi facciamo la Novena di Natale 4° giorno.


19 Dicembre; 4° giorno della Novena di Natale.
Un prete sfiduciato, ma tirato dentro.
Siamo anche noi spesso sfiduciati, ma se ci lasciamo
trascinare, possiamo ancora rientrare nella fiducia di Dio.
Preghiamo anche per i nostri sacerdoti, spesso stanchi.
La quotidianità spesso è insopportabile.
Tutti i giorni le stesse cose.
Ci sembra di diventare automi; sveglia, un caffè veloce, in automobile,
al treno, in stazione, a scuola o al lavoro, i clienti, il principale, la pausa,
il ritorno, la famiglia, i dialoghi insopportabili, le domande insulse, le frasi
senza senso, il come stai che non interessa a nessuno.
La chiamano routine normale, che permette di non dover tutti i momenti
decidere che fare.
I giovani la chiamano noia e qualcosa per ingannarla ci vuole, magari di chimico.
È un’altra però la quotidianità di chi ha nel cuore un sogno.
Se ti canta nel cuore l’amore, quella noia imbattibile che rimonta continuamente,
scompare, se hai una meta, si nasconde.
Era forse così la routine di quel vecchio prete del tempio, di nome Zaccaria,
che non s’aspettava più niente dalla vita, e ogni settimana andava al tempio
a svolgere i suoi riti che gli sembravano sempre più vuoti.
Era una vita che infondeva incenso e, a turno, entrava nel Santo dei Santi
a lodare Dio a nome di tutto il popolo.
Era una vita che tornava a casa da sua moglie, s’aspettava un figlio e non ne aveva.
Era una vita che sospirava un discendente e si ritrovava vecchio, stanco e
rinsecchito a fare le stesse cose senza slancio.
Ma i tempi di Dio maturano quando decide Lui.
Nelle volute di incenso, un giorno, compare un angelo del Signore, gli si presenta
davanti una visione, soprattutto si sente muovere il sangue nelle vene come ai
bei tempi della sua giovinezza, perché da quella voce riemerge un sogno da
tempo spento e dimenticato, tornano parole come bambino, vita, nascita.
Ti nascerà un figlio.
Tu credi di essere arido come un ramo secco, invece Dio ti dà un figlio.
È finita non solo la tua attesa, ma quella dell’umanità.
Tu che pratichi sempre il tempio, tu che leggi la Legge e i profeti, tu che sei
stato tante volte a sospirare come Isaìa un messia, tu che hai intonato spesso
quel; piovete cieli dall’alto e le nubi mandino il giusto.
Ecco il tempo è questo e tu ne fai parte integrante.
Tuo figlio sarà il dito puntato sulla salvezza che viene.
E il vecchio prete rinasce, è tirato dentro una storia più grande di lui come
è sempre per ogni uomo che ascolta Dio.
Ogni nostra storia è grande, perché ha un compito da svolgere che Dio ci
ha dato; la famiglia, la società, l’amicizia, il bisognoso, il malato, l’infermo,
il futuro del mondo.
Tutti siamo dentro da protagonisti nella storia di Dio.
Vieni Gesù, ti aspettiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, aspettando il Signore che viene, Fausto.