mercoledì 17 giugno 2020

Il Vangelo del Giovedì 18 Giugno 2020


Della 11° settimana del Tempo Ordinario.
Prima lettura dal libro del Siràcide (48,1-14)
Sorse Elìa profeta, come un fuoco; la sua parola bruciava come fiaccola.
Egli fece venire su di loro la carestia e con zelo li ridusse a pochi.
Per la parola del Signore chiuse il cielo e così fece scendere per tre volte il fuoco.
Come ti rendesti glorioso, Elìa, con i tuoi prodigi!
E chi può vantarsi di esserti uguale?
Tu hai fatto sorgere un defunto dalla morte e dagl’inferi, per la parola
dell'Altissimo; tu hai fatto precipitare re nella perdizione e uomini gloriosi
dal loro letto e hai annientato il loro potere.
Tu sul Sinai hai ascoltato parole di rimprovero, sull'Oreb sentenze di condanna.
Hai unto re per la vendetta e profeti come tuoi successori.
Tu sei stato assunto in un turbine di fuoco, su un carro di cavalli di fuoco; tu sei
stato designato a rimproverare i tempi futuri, per placare l'ira prima che divampi,
per ricondurre il cuore del padre verso il figlio e ristabilire le tribù di Giacobbe.
Beati coloro che ti hanno visto e si sono addormentati nell'amore, perché è certo
che anche noi vivremo ma dopo la morte la nostra fama non perdurerà.
Appena Elìa fu avvolto dal turbine, Elisèo fu ripieno del suo spirito; nei suoi
giorni non tremò davanti a nessun principe e nessuno riuscì a dominarlo.
Nulla fu troppo grande per lui, e nel sepolcro il suo corpo profetizzò.
Nella sua vita compì prodigi, e dopo la morte meravigliose furono le sue opere.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Matteo (6,7-15) anno pari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole
come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole.
Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete
bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo
nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma
liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli
perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre
vostro perdonerà le vostre colpe».
Parola del Signore.
Meditazione personale sul Vangelo di oggi.
La preghiera non consiste, come immaginiamo, nella ripetizione di formule,
nella celebrazione di riti e di cerimonie, ma nella profonda comunione con un
Dio che scopriamo Padre benevolo e a cui affidiamo le nostre necessità.
In questa differenza nasce il rapporto col Dio di Gesù e la preghiera acquista
un nuovo volto.
Spesso invece la nostra è una preghiera ancora pagana; tentiamo di convincere
Dio della bontà delle nostre richieste; della nostra necessità che Egli esaudisca
le cose che chiediamo, dell’urgenza delle nostre giaculatorie.
Dobbiamo pregare ma non solo chiedere, anche ringraziare e lodare e affidare,
come ci si affida ad una persona che si ama.
E la richiesta è sempre fatta ad un Padre che sa di cosa abbiamo bisogno ancor
prima che glielo chiediamo.
Sapendo che riceveremo ciò di cui abbiamo bisogno, anche se non sarà
necessariamente ciò che avremo chiesto.
In questa logica la preghiera diventa cristiana e possiamo ripetere
col sorriso il Padre Nostro.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.