mercoledì 12 giugno 2024

Il Vangelo del Giovedì 13 Giugno 2024

 

Della 10° settimana del Tempo Ordinario.

Sant’Antonio da Padova, dottore della Chiesa.

Prima Lettura.

Elia pregò e il cielo diede la pioggia.

Dal primo libro dei Re (18,41-46)

In quei giorni, Elìa disse [al re] Acab:

«Va’ a mangiare e a bere, perché c’è già

il rumore della pioggia torrenziale».

Acab andò a mangiare e a bere.

Elìa salì sulla cima del Carmelo; gettatosi

a terra, pose la sua faccia tra le ginocchia.

Quindi disse al suo servo: «Sali, presto,

guarda in direzione del mare».

Quegli salì, guardò e disse: «Non c’è nulla!».

Elìa disse: «Tornaci ancora per sette volte».

La settima volta riferì: «Ecco, una nuvola,

piccola come una mano d’uomo, sale

dal mare».

Elìa gli disse: «Va’ a dire ad Acab:

“Attacca i cavalli e scendi, perché

non ti trattenga la pioggia!”».

D’un tratto il cielo si oscurò per le nubi

e per il vento, e vi fu una grande pioggia.

Acab montò sul carro e se ne andò a Izreèl.

La mano del Signore fu sopra Elìa, che si

cinse i fianchi e corse davanti ad Acab

finché giunse a Izreèl.

Parola di Dio.

Vangelo.

Chiunque si adira con il proprio fratello

dovrà essere sottoposto al giudizio.

Dal Vangelo secondo Matteo (5,20-26) anno pari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi

discepoli: «Io vi dico: se la vostra

giustizia non supererà quella degli

scribi e dei farisei, non entrerete

nel regno dei cieli.

Avete inteso che fu detto agli antichi:

“Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà

essere sottoposto al giudizio.

Ma io vi dico: chiunque si adira con il

proprio fratello dovrà essere sottoposto

al giudizio.

Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà

essere sottoposto al sinedrio; e chi gli

dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco

della Geènna.

Se dunque tu presenti la tua offerta

all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello

ha qualche cosa contro di te, lascia lì il

tuo dono davanti all’altare, va’ prima a

riconciliarti con il tuo fratello e poi torna

a offrire il tuo dono.

Mettiti presto d’accordo con il tuo

avversario mentre sei in cammino con

lui, perché l’avversario non ti consegni

al giudice e il giudice alla guardia, e tu

venga gettato in prigione. In verità io ti

dico: non uscirai di là finché non avrai

pagato fino all’ultimo spicciolo!».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Gesù passa dalla teoria ai fatti.

Se ha espresso il suo parere riguardo

all’interpretazione della Torah,

sconfessando l’equiparazione della

Legge scritta con la selva di precetti

e indicazioni della Legge orale, adesso

entra nel dettaglio.

Per tre capitoli, nel cosiddetto ‘discorso

della montagna’, Gesù mette a fuoco

delle precise situazioni per uscire

dall’asfittica prospettiva rabbinica e

osare, volando alto.

Ciò che caratterizza l’interpretazione

scandalosa di Gesù è la sua volontà di

riportare la casistica all’origine del precetto.

Il brano di oggi si concentra bene sull’idea

di violenza e di omicidio; se i rabbini

distinguevano chi bisognava evitare di

uccidere (i nemici, ovviamente, si

potevano serenamente ammazzare),

Gesù giunge a invitare i discepoli a

considerare omicidio anche la violenza

verbale, il pettegolezzo, la malignità,

a prendere l’iniziativa per riconciliarsi

col fratello, a mettersi nei panni degli altri,

senza sentirsi migliori o speciali.

Una pagina dura, intransigente, folle, che

ricorda ai discepoli il valore della profezia,

della testimonianza, del paradosso.

Il Maestro per primo vivrà queste

indicazioni, fornendoci un chiaro esempio

di come il Vangelo e la preghiera possano

radicalmente cambiare la prospettiva della vita.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.