mercoledì 1 aprile 2015

Il Vangelo del Giovedì 2 Aprile 2015

Il Vangelo del Giovedì , in Cena Domini
1° Lettura dal libro dell’Esodo (12,1-8.11-14)
2° Lettura dalla 1° Lettera di san Paolo
apostolo ai Corinzi (11,23-26)
Dal Vangelo secondo Giovanni (12,1-15) anno B.
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che
era venuta la sua ora di passare da questo mondo
al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo,
li amò sino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo
in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo,
Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle
mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò
da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se
lo cinse attorno alla vita.
Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i
piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano
di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse:
«Signore, tu lavi i piedi a me?».
Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo
capisci; lo capirai dopo».
Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!».
Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me».
Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi,
ma anche le mani e il capo!».
Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno
di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri,
ma non tutti».
Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non
tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti,
sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho
fatto per voi?
Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene,
perché lo sono.
Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi
a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri.
Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi
facciate come io ho fatto a voi».
Parola del Signore.
A tutt’oggi per gli Ebrei la festa di Pasqua è la
più importante di tutte; essa ricorda due
eventi contemporanei.
Da un lato il fatto che Dio, in una notte di
veglia memorabile, fece uscire dall’Egitto e
dalla schiavitù che rappresentava, il suo popolo
eletto liberandolo dall’oppressione.
Contemporaneamente, si commemora la
salvezza dei primogeniti di Israele dalla furia
dell’angelo sterminatore, che invece colpì senza
pietà uccidendo i figli degli oppressori egiziani.
Ma in questa funzione religiosa, ricordiamo
anche l’istituzione dell’Eucaristia da parte di Gesù.
Gesù, donandoci la sua vita in quel pane e quel
vino, chiede ai suoi discepoli di tutti i tempi di
continuare a rinnovare la sua memoria, finchè,
Egli tornerà glorioso a celebrare ancora il suo
banchetto di nozze eterno con tutta l’umanità
redenta, sua sposa.
Quella sera però, ci sono stati altri segno
particolari che ci ha lasciato il Signore.
Ed è significativo il fatto che Giovanni non ci
racconti l’istituzione dell’Eucaristia.
Piuttosto egli ci trasmette il suo significato
oscuro per mezzo di un gesto di Gesù che,
agli apostoli, sarà sembrato un vero e
proprio scandalo.
Lavare i piedi ad un uomo era un gesto così
umiliante che non si poteva chiedere
nemmeno agli schiavi.
Gesù indica ai suoi apostoli che non solo
esso è un gesto bello e carico di amore; essi
saranno addirittura beati tutte le volte che,
in nome suo, lo faranno con amore.
Ecco in definitiva dove deve portarci l’Eucaristia,
a dei grandi gesti di amore, verso il Signore
e verso i fratelli, non è una cosa facile e per
questo dobbiamo pregare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.