venerdì 15 novembre 2019

Il Vangelo del Sabato 16 Novembre 2019


Della 32° settimana del Tempo Ordinario.
S. Margherita di Scozia e S. Geltrude, vergine.
1° Lettura dal libro della Sapienza (18,14-16;19,6-9)
Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose, e la notte era a metà del
suo rapido corso, la tua parola onnipotente dal cielo, dal tuo trono regale,
guerriero implacabile, si lanciò in mezzo a quella terra di sterminio, portando,
come spada affilata, il tuo decreto irrevocabile e, fermatasi, riempì tutto di
morte; toccava il cielo e aveva i piedi sulla terra.
Tutto il creato fu modellato di nuovo nella propria natura come prima, obbedendo
ai tuoi comandi, perché i tuoi figli fossero preservati sani e salvi.
Si vide la nube coprire d’ombra l’accampamento, terra asciutta emergere dove
prima c’era acqua: il Mar Rosso divenne una strada senza ostacoli e flutti
violenti una pianura piena d’erba; coloro che la tua mano proteggeva passarono
con tutto il popolo, contemplando meravigliosi prodigi.
Furono condotti al pascolo come cavalli e saltellarono come agnelli esultanti,
celebrando te, Signore, che li avevi liberati.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca (18,1-8) anno dispari.
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di
pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non
temeva Dio né aveva riguardo per alcuno.
In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi
giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo
Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio,
le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto.
E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui?
Li farà forse aspettare a lungo?
Io vi dico che farà loro giustizia prontamente.
Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Il Signore troverà ancora la fede (che già adesso è latitante), quando
tornerà sulla terra?
Non dice; troverà le parrocchie, i dicasteri e la curia romana, la cultura
cattolica, le chiese e i campanili.
Troverà la fede; è la sua domanda.
Il dramma del nostro tempo, l’opera urgente di conversione che siamo chiamati
a compiere è il recupero della fede ormai diventata stanca abitudine, innocua
e vaga appartenenza.
La fede che brucia, che forgia i santi, che spinge i martiri a donare il proprio
sangue, langue nelle nostre comunità.
La fede di sapere che Dio è giusto, è un Padre che ascolta e accoglie, non un
despota annoiato che non sa che farsene di noi.
La fede di chi vede un mondo altro, nascosto nelle pieghe di questo vecchio
mondo dolente.
La fede di chi sa che ogni gesto compiuto nel nome del Signore risorto ci
trasforma la vita concreta.
Il Regno avanza, ne siamo avvinti, ne facciamo parte, lo costruiamo nella
quotidianità al lavoro o a casa.
Siamo noi a rendere possibile la fede, solo se ci crediamo veramente,
facendoci aiutare dalla preghiera. 
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.