venerdì 1 novembre 2024

Il Vangelo del Sabato 2 Novembre 2024

 

Della 30° settimana del Tempo Ordinario.

Commemorazione di tutti i defunti.

Prima Lettura

Io lo so che il mio redentore è vivo.

Dal libro di Giobbe (19,1.23-27a)

Rispondendo Giobbe prese a dire: «Oh,

se le mie parole si scrivessero, se si

fissassero in un libro,

fossero impresse con stilo di ferro e con

piombo, per sempre s'incidessero

sulla roccia!

Io so che il mio redentore è vivo e che,

ultimo, si ergerà sulla polvere!

Dopo che questa mia pelle sarà strappata

via, senza la mia carne, vedrò Dio.

Io lo vedrò, io stesso, i miei occhi lo

contempleranno e non un altro».

Parola di Dio.

 

Salmo Responsoriale dal Sal 26 (27)

Ripetiamo. Il Signore è mia luce e mia salvezza.

 

Il Signore è mia luce e mia salvezza:

di chi avrò timore?

Il Signore è difesa della mia vita:

di chi avrò paura? R.

 

Una cosa ho chiesto al Signore,

questa sola io cerco:

abitare nella casa del Signore

tutti i giorni della mia vita, per

contemplare la bellezza del Signore

e ammirare il suo santuario. R.

 

Ascolta, Signore, la mia voce.

Io grido: abbi pietà di me, rispondimi!

Il tuo volto, Signore, io cerco.

Non nascondermi il tuo volto. R.

 

Sono certo di contemplare la bontà

del Signore nella terra dei viventi.

Spera nel Signore, sii forte, si rinsaldi

il tuo cuore e spera nel Signore. R.

 

Seconda Lettura

Giustificàti nel suo sangue, saremo

salvati dall'ira per mezzo di lui.

Dalla lettera di san Paolo apostolo

ai Romani (5,5-11)

Fratelli, la speranza non delude, perché

l'amore di Dio è stato riversato nei nostri

cuori per mezzo dello Spirito Santo che

ci è stato dato.

Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel

tempo stabilito Cristo morì per gli empi.

Ora, a stento qualcuno è disposto a morire

per un giusto; forse qualcuno oserebbe

morire per una persona buona.

Ma Dio dimostra il suo amore verso di

noi nel fatto che, mentre eravamo ancora

peccatori, Cristo è morto per noi.

A maggior ragione ora, giustificàti nel

suo sangue, saremo salvati dall'ira per

mezzo di lui.

Se infatti, quand'eravamo nemici, siamo

stati riconciliati con Dio per mezzo della

morte del Figlio suo, molto più, ora che

siamo riconciliati, saremo salvati

mediante la sua vita.

Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio,

per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo,

grazie al quale ora abbiamo ricevuto

la riconciliazione.

Parola di Dio.

 

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

 

Questa è la volontà del Padre mio: che

chiunque vede il Figlio e crede in lui

abbia la vita eterna; e io lo risusciterò

nell’ultimo giorno, dice il Signore. (Gv 6,40)

 

Alleluia, alleluia.

 

Vangelo

Chi crede nel Figlio ha la vita eterna;

e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.

Dal Vangelo secondo

Giovanni (6,37-40) anno pari.

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Tutto

ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui

che viene a me, io non lo caccerò fuori,

perché sono disceso dal cielo non per fare

la mia volontà, ma la volontà di colui che

mi ha mandato.

E questa è la volontà di colui che mi ha

mandato: che io non perda nulla di quanto

egli mi ha dato, ma che lo risusciti

nell'ultimo giorno.

Questa infatti è la volontà del Padre mio:

che chiunque vede il Figlio e crede in lui

abbia la vita eterna; e io lo risusciterò

nell'ultimo giorno».

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Il Vangelo afferma che il Signore non

abbandona quelli che ha amato; non li

lascia mai; specie nel difficile

passaggio della morte.

Anzi, li accoglie e li coinvolge nella

sua resurrezione.

Ed ecco che il dolore per il distacco

si accompagna alla speranza, anzi,

alla certezza di un nuovo incontro.

La vita, dice il Vangelo, non finisce

nella morte.

I nomi delle persone amate e conosciute,

non sono persi in quel grande buio

della morte.

È significativo che la liturgia della

Chiesa, metta una dopo l’altra le festa

dei santi con quella dei morti.

È stata una intuizione di straordinaria

forza evocativa; i santi e i morti, sono

uniti in un unico futuro.

Se ogni giorno, siamo invitati a ricordare

un numero enorme di gente, popoli interi,

masse di santi e di morti, tutti raccolti

in un unico destino.

Perciò, tutti uniti nella resurrezione di Cristo.

Che è proprio la novità cristiana; la vittoria

completa e piena di Gesù sulla morte.

Chi crede in Lui risorgerà con il suo corpo.

È un Vangelo, una buona notizia, davvero

sorprendente e consolante.

Nulla è impossibile a Dio, tanto più la

salvezza di coloro che ha amato, da

mandare per loro il suo Figlio sulla terra.

Certo, tutti sentiamo la durezza della morte

e, se pensiamo a coloro che sono morti,

particolarmente a quelli che sono a noi

più cari, non possiamo non sentire la

tristezza della separazione.

Tuttavia, l’apostolo Paolo invita a non

dimenticare il futuro riservato ai figli di

Dio: “Voi non avete ricevuto uno spirito

da schiavi per ricadere nella paura, ma

avete ricevuto uno spirito da figli.

E se siamo figli, siamo anche eredi”.

Perciò, tutti i credenti sono nelle

mani di Dio.

E il suo amore è più forte della morte.

Tutti ci chiediamo, dove sono i nostri

morti; e magari cerchiamo di pensarli,

di immaginare il luogo dove vivono

e cosa fanno.

Certo, è forte e bella la tradizione di

visitare i cimiteri, i luoghi dove essi,

come dice l’antica tradizione cristiana,

‘dormono’ in attesa del risveglio.

Ma è anche bello (e forse ancor più)

pensare che i nostri defunti, continuano

ad essere presenti nelle nostre Chiese,

là dove hanno ricevuto i sacramenti,

dove hanno pregato, dove hanno lodato

il Signore, dove hanno sperato e pregato

nei momenti difficili, e da dove sono

stati accompagnati verso il cielo.

Potremmo dire che, i defunti sono nelle

Chiese della comunità di cui facevano

parte; la morte, infatti, non ha

interrotto i legami.

Essi continuano ad essere vicini per

celebrare assieme a coloro che sono

sulla terra, la lode del Signore.

Per questo, la comunione con i defunti

è fondata sul mistero dell’amore di Dio,

che tutti raccoglie e sostiene.

L’amore di Dio è la verità della

vita e della morte.

Tutto passa, anche la fede e la speranza,

tranne l’amore, perciò, amici, preghiamo

insieme per tutti i nostri cari, Fausto.