Della 27° settimana del Tempo Ordinario.
San Daniele
Comboni, vescovo.
Prima Lettura
È per le opere
della Legge che avete
ricevuto lo Spirito
o per aver ascoltato
la parola della
fede?
Dalla lettera di san
Paolo
apostolo ai Gàlati
(3,1-5)
O stolti Gàlati, chi
vi ha incantati?
Proprio voi, agli
occhi dei quali fu
rappresentato al vivo
Gesù Cristo crocifisso!
Questo solo vorrei
sapere da voi: è per le
opere della Legge che
avete ricevuto lo
Spirito o per aver ascoltato
la parola
della fede?
Siete così privi
d’intelligenza che, dopo
aver cominciato nel
segno dello Spirito,
ora volete finire nel
segno della carne?
Avete tanto sofferto
invano?
Se almeno fosse
invano!
Colui dunque che vi
concede lo Spirito
e opera portenti in
mezzo a voi, lo fa
grazie alle opere
della Legge o perché
avete ascoltato la
parola della fede?
Parola di Dio.
Vangelo
Chiedete e vi sarà
dato.
Dal Vangelo secondo
Luca (11,5-13) anno pari.
In quel tempo, Gesù
disse ai discepoli:
«Se uno di voi ha un
amico e a
mezzanotte va da lui a
dirgli: “Amico,
prestami tre pani,
perché è giunto da me
un amico da un viaggio
e non ho nulla
da offrirgli”, e se
quello dall’interno gli
risponde: “Non
m’importunare, la porta
è già chiusa, io e i
miei bambini siamo
a letto, non posso
alzarmi per darti i pani”,
vi dico che, anche se
non si alzerà a
darglieli perché è suo
amico, almeno per
la sua invadenza si
alzerà a dargliene
quanti gliene
occorrono.
Ebbene, io vi dico:
chiedete e vi sarà dato,
cercate e troverete,
bussate e vi sarà aperto.
Perché chiunque chiede
riceve e chi cerca
trova e a chi bussa
sarà aperto.
Quale padre tra voi,
se il figlio gli chiede
un pesce, gli darà una
serpe al posto
del pesce?
O se gli chiede un
uovo, gli darà
uno scorpione?
Se voi dunque, che
siete cattivi, sapete
dare cose buone ai
vostri figli, quanto
più il Padre vostro
del cielo darà lo
Spirito Santo a quelli
che glielo chiedono!».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Buffo; il Signore ci chiede di
insistere.
La nostra preghiera, spesso, è
invece
saltuaria e poco convinta.
Ci rivolgiamo a Dio solo quando
non ne
possiamo più e sappiamo di non
farcela.
O, peggio, per chiedergli di
risolvere
delle questioni che, a rigore,
potremmo
benissimo risolvere da noi
stessi.
La preghiera è una questione di
passione
e di cuore, di costanza e di
insistenza,
attenti, però; è ad un Padre che
ci
rivolgiamo, non a un despota.
E se Dio non esaudisce le nostre
preghiere,
cosa dobbiamo pensare?
Come diceva sant’Agostino; il
Signore
ci fa aspettare perché il nostro
desiderio
è fiacco e deve rafforzarsi, o
perché la
cosa che chiediamo non è il
nostro bene.
O, aggiungo io, perché sbagliamo
indirizzo di posta rivolgendoci
ad un
Dio che non esiste!
I genitori sanno di cosa hanno
bisogno
i propri figli e anche un ‘no’,
talora, può
essere salutare, anche se il
bambino,
vedendosi rifiutato, fa i
capricci.
Così, dice Gesù, il Padre per noi
desidera solo cose buone.
Come dico spesso, a me non è mai
successo di vedere esaudita una
sola
delle cose che ho chiesto.
Ma Dio mi ha concesso tutto ciò
che
desideravo, anche senza saperlo.
Perciò, amici, impariamo
seriamente a
chiedere al Signore con la
preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.