Della 29° settimana del Tempo Ordinario.
Sant' Antonio Maria
Claret, Vescovo.
Prima Lettura
Se per la caduta di
uno solo la morte ha
regnato, molto di
più quelli che ricevono
l’abbondanza della
grazia regneranno
nella vita per
mezzo del solo Gesù Cristo.
Dalla lettera di san
Paolo apostolo
ai Romani
(5,12-15b.17-19.20b-21)
Fratelli, come a causa
di un solo uomo il
peccato è entrato nel
mondo e, con il
peccato, la morte, e
così in tutti gli
uomini si è propagata
anche la morte,
poiché tutti hanno
peccato, molto più
la grazia di Dio, e il
dono concesso in
grazia del solo uomo
Gesù Cristo, si
sono riversati in
abbondanza su tutti.
Infatti se per la
caduta di uno solo la
morte ha regnato a
causa di quel solo
uomo, molto di più
quelli che ricevono
l’abbondanza della
grazia e del dono
della giustizia
regneranno nella vita per
mezzo del solo Gesù
Cristo.
Come dunque per la
caduta di uno solo si
è riversata su tutti
gli uomini la condanna,
così anche per l’opera
giusta di uno solo si
riversa su tutti gli
uomini la giustificazione,
che dà vita. Infatti,
come per la disobbedienza
di un solo uomo tutti
sono stati costituiti
peccatori, così anche
per l’obbedienza di
uno solo tutti saranno
costituiti giusti.
Ma dove abbondò il
peccato,
sovrabbondò la grazia.
Di modo che, come
regnò il peccato nella
morte, così regni
anche la grazia mediante
la giustizia per la
vita eterna, per mezzo di
Gesù Cristo nostro
Signore.
Parola di Dio.
Vangelo
Beati quei servi
che il padrone al suo
ritorno troverà
ancora svegli.
Dal Vangelo secondo
Luca (12,35-38)
In quel tempo, Gesù
disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con le
vesti strette ai fianchi
e le lampade accese;
siate simili a quelli
che aspettano il loro
padrone quando torna
dalle nozze, in modo
che, quando arriva
e bussa, gli aprano
subito.
Beati quei servi che
il padrone al suo ritorno
troverà ancora svegli;
in verità io vi dico,
si stringerà le vesti
ai fianchi, li farà mettere
a tavola e passerà a
servirli.
E se, giungendo nel
mezzo della notte o
prima dell’alba, li
troverà così, beati loro!».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Il sonno è il vero pericolo, l’ostacolo
alla
pienezza, la trappola quotidiana.
Non il sonno che stai provando dopo
una
lunga giornata di lavoro pesante,
amico.
Il pericolo è il sonno della
coscienza e
dell’anima, quel sonno che ti fa
credere
che, in fondo, è tutto a posto, e
che
viviamo nel migliore dei mondi
possibili.
Il sonno che ti abitua e ti fa
pensare che le
guerre ci saranno sempre, le
carogne sul
lavoro anche, che il sistema è
inarrestabile,
che occorre arrendersi all’evidenza.
E tutti i sogni che avevi nella
testa di
adolescente arrabbiato, sogni
ingenui,
certo, ma pur sempre sogni,
quelli che
avevi quando ti sei sposato o
facevi
servizio all’oratorio, li guardi
con un
sorriso di compatimento.
Il sonno ci uccide, amici, quello
che ci
fa abituare alla fede, convinti
che ormai
il Signore è terribilmente in
ritardo e
che-se tornerà-non sarà certo nei
prossimi decenni.
Guai alla vita assonnata, guai
alla vita
che si ripete e ci costringe, ci
spegne
lentamente nella banalità e nella
tristezza.
Per restare svegli abbiamo
bisogno della
preghiera e della comunità.
Ecco perché leggiamo a lungo la
Parola,
per tenerci svegli dentro, per
crescere insieme.
Aiutiamoci, amici, che Dio ci sia
sempre
da pungolo e stimolo, desiderio e
inquietudine,
finché non verrà, forse nel cuore
della notte,
e ceneremo con Lui.
Ecco un buon proposito per oggi;
restiamo svegli pregando.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.