martedì 26 gennaio 2021

Il Vangelo del Mercoledì 27 Gennaio 2021

 

Della 3° settimana del Tempo Ordinario.

Sant'Angela Merici, vergine.

Prima lettura dalla lettera agli Ebrei (10,11-18)

Fratelli, ogni sacerdote si presenta giorno per giorno a celebrare il culto e a offrire

molte volte gli stessi sacrifici, che non possono mai eliminare i peccati.

Cristo, invece, avendo offerto un solo sacrificio per i peccati, si è assiso per

sempre alla destra di Dio, aspettando ormai che i suoi nemici vengano posti

a sgabello dei suoi piedi.

Infatti, con un’unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati.

A noi lo testimonia anche lo Spirito Santo.

Infatti, dopo aver detto: «Questa è l’alleanza che io stipulerò con loro dopo

quei giorni, dice il Signore: io porrò le mie leggi nei loro cuori e le imprimerò nella

loro mente», dice: «e non mi ricorderò più dei loro peccati e delle loro iniquità».

Ora, dove c’è il perdono di queste cose, non c’è più offerta per il peccato.

Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Marco (4,1-20) anno dispari.

In quel tempo, Gesù cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare.

Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si

mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva.

Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento:

«Ascoltate, ecco, il seminatore uscì a seminare.

Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono.

Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito

germogliò perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu

bruciata e, non avendo radici, seccò.

Un’altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto.

Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero

e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno».

E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».

Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo

interrogavano sulle parabole.

Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che

sono fuori invece tutto avviene in parabole, affinché guardino, sì, ma non vedano,

ascoltino, sì, ma non comprendano, perché non si convertano e venga loro perdonato».

E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le parabole?

Il seminatore semina la Parola.

Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la Parola, ma, quando

l’ascoltano, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro.

Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola,

subito l’accolgono con gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e

quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della

Parola, subito vengono meno.

Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la

Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della

ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto.

Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la

Parola, l’accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Semina, il seminatore.

Semina senza avarizia, semina anche sul terreno sassoso e improduttivo, semina

senza selezionare un terreno in particolare, semina perché spera.

Gesù ci svela il volto di un Dio che non si stanca di spargere la sua Parola, che non

ci tratta come bambini da indottrinare, ma come persone da maturare, come adulti

che scelgono se far fiorire in sé l’abbondanza della Parola.

Ma, lo sappiamo bene, le preoccupazioni di ogni giorno e le prove della vita

soffocano i teneri germogli.

Distrazioni, tensioni, scoraggiamenti, un ritmo di vita inumano, in particolar modo

ora con questa pandemia, rischiano di allontanarci da noi stessi.

E allora la tenera spiga soffoca, non giunge a maturazione.

Pur avendo accolto e amato la Parola, questa non riesce veramente a cambiare il

nostro modo di vedere.

Ma, lo sappiamo, se abbiamo consapevolezza del nostro limite, se, almeno un poco,

ci riconosciamo nei terreni poveri della parabola, diventiamo terreno buono che produce.

Ammettendo il nostro limite, riconoscendolo, dissodiamo la scorza del nostro

orgoglio interiore e portiamo frutto.

È Dio che fa crescere, come dice san Paolo, anche se, oggi, sono gli uomini

a seminare e, la preghiera ci fa maturare.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.