Della 3° settimana del Tempo Ordinario.
Sant'Angela Merici,
vergine.
Prima lettura dalla lettera
agli Ebrei (10,11-18)
Fratelli, ogni
sacerdote si presenta giorno per giorno a celebrare il culto e a offrire
molte volte gli stessi
sacrifici, che non possono mai eliminare i peccati.
Cristo, invece, avendo
offerto un solo sacrificio per i peccati, si è assiso per
sempre alla destra di
Dio, aspettando ormai che i suoi nemici vengano posti
a sgabello dei suoi piedi.
Infatti, con un’unica
offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati.
A noi lo testimonia
anche lo Spirito Santo.
Infatti,
dopo aver detto: «Questa è l’alleanza che io stipulerò con loro dopo
quei
giorni, dice il Signore: io porrò le mie leggi nei loro cuori e le imprimerò
nella
loro
mente», dice: «e non mi ricorderò più dei loro peccati e delle loro iniquità».
Ora, dove c’è il
perdono di queste cose, non c’è più offerta per il peccato.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Marco
(4,1-20) anno dispari.
In quel tempo, Gesù
cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare.
Si riunì attorno a lui
una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si
mise a sedere stando
in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva.
Insegnava loro molte
cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento:
«Ascoltate, ecco, il
seminatore uscì a seminare.
Mentre seminava, una
parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono.
Un’altra parte cadde
sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito
germogliò perché il
terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu
bruciata e, non avendo
radici, seccò.
Un’altra parte cadde
tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto.
Altre parti caddero
sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero
e resero il trenta, il
sessanta, il cento per uno».
E diceva: «Chi ha
orecchi per ascoltare, ascolti!».
Quando poi furono da
soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo
interrogavano sulle
parabole.
Ed egli diceva loro:
«A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che
sono fuori invece
tutto avviene in parabole, affinché guardino, sì, ma non vedano,
ascoltino, sì, ma non
comprendano, perché non si convertano e venga loro perdonato».
E disse loro: «Non
capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le parabole?
Il seminatore semina
la Parola.
Quelli lungo la strada
sono coloro nei quali viene seminata la Parola, ma, quando
l’ascoltano, subito
viene Satana e porta via la Parola seminata in loro.
Quelli seminati sul
terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola,
subito l’accolgono con
gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e
quindi, al
sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della
Parola, subito vengono
meno.
Altri sono quelli
seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la
Parola, ma
sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della
ricchezza e tutte le
altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto.
Altri ancora sono
quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la
Parola, l’accolgono e
portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Semina, il seminatore.
Semina senza avarizia, semina
anche sul terreno sassoso e improduttivo, semina
senza selezionare un terreno in
particolare, semina perché spera.
Gesù ci svela il volto di un Dio
che non si stanca di spargere la sua Parola, che non
ci tratta come bambini da
indottrinare, ma come persone da maturare, come adulti
che scelgono se far fiorire in sé
l’abbondanza della Parola.
Ma, lo sappiamo bene, le preoccupazioni
di ogni giorno e le prove della vita
soffocano i teneri germogli.
Distrazioni, tensioni,
scoraggiamenti, un ritmo di vita inumano, in particolar modo
ora con questa pandemia, rischiano
di allontanarci da noi stessi.
E allora la tenera spiga soffoca,
non giunge a maturazione.
Pur avendo accolto e amato la
Parola, questa non riesce veramente a cambiare il
nostro modo di vedere.
Ma, lo sappiamo, se abbiamo
consapevolezza del nostro limite, se, almeno un poco,
ci riconosciamo nei terreni poveri
della parabola, diventiamo terreno buono che produce.
Ammettendo il nostro limite,
riconoscendolo, dissodiamo la scorza del nostro
orgoglio interiore e portiamo
frutto.
È Dio che fa crescere, come dice
san Paolo, anche se, oggi, sono gli uomini
a seminare e, la preghiera ci fa
maturare.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.