giovedì 11 luglio 2019

Il Vangelo del Venerdì 12 Luglio 2019


Della 14° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro della Gènesi (46,1-7.28-30)
In quei giorni, Israele dunque levò le tende con quanto possedeva e arrivò
a Bersabea, dove offrì sacrifici al Dio di suo padre Isacco.
Dio disse a Israele in una visione nella notte: «Giacobbe, Giacobbe!».
Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Io sono Dio, il Dio di tuo padre.
Non temere di scendere in Egitto, perché laggiù io farò di te una grande nazione.
Io scenderò con te in Egitto e io certo ti farò tornare.
Giuseppe ti chiuderà gli occhi con le sue mani».
Giacobbe partì da Bersabea e i figli d’Israele fecero salire il loro padre Giacobbe,
i loro bambini e le loro donne sui carri che il faraone aveva mandato per trasportarlo.
Presero il loro bestiame e tutti i beni che avevano acquistato nella terra di Canaan
e vennero in Egitto, Giacobbe e con lui tutti i suoi discendenti.
Egli condusse con sé in Egitto i suoi figli e i nipoti, le sue figlie e le nipoti,
tutti i suoi discendenti.
Egli aveva mandato Giuda davanti a sé da Giuseppe, perché questi desse istruzioni
in Gosen prima del suo arrivo. Arrivarono quindi alla terra di Gosen.
Allora Giuseppe fece attaccare il suo carro e salì incontro a Israele, suo
padre, in Gosen.
Appena se lo vide davanti, gli si gettò al collo e pianse a lungo, stretto al suo collo.
Israele disse a Giuseppe: «Posso anche morire, questa volta, dopo aver visto
la tua faccia, perché sei ancora vivo».
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Matteo (10,16-23) anno dispari.
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «Ecco: io vi mando come pecore
in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno
nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia,
per dare testimonianza a loro e ai pagani.
Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte,
perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a
parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad
accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome.
Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non
avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Gesù non vuole creare nei propri discepoli falsi entusiasmi.
Il mondo non si convertirà soltanto per aver visto qualche miracolo o per
aver sentito la parole della predicazione evangelica.
Bisogna sapere che si è mandati come pecore in mezzo ai lupi, quanto è
vero questo che dice il Signore Gesù.
Questa immagine dice bene la disparità che c’è tra le forza di quelli che
sono mandati e le intenzioni di quelli che ricevono tale annuncio.
Ma non per questo ci si deve far prendere dallo scoraggiamento; non è
la nostra capacità di persuasione che conquista i cuori a Cristo.
È la potenza di quelle parole-che vengono direttamente da Lui-a toccare
la vita di tanti lupi che decidono di accogliere il messaggio di Gesù.
Il nostro compito è semplicemente quello, di testimoniare il suo amore;
il resto lo fa Lui, che non è poco, perciò, preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.