mercoledì 12 gennaio 2022

Il Vangelo del Giovedì 13 Gennaio 2022

 

Della 1° settimana del Tempo Ordinario.

Sant'Ilario, Vescovo e dottore della Chiesa.

Prima Lettura

Israele fu sconfitto e l'arca di Dio fu presa.

Dal primo libro di Samuele (4,1b-11)

In quei giorni i Filistei si radunarono per combattere contro Israele.

Allora Israele scese in campo contro i Filistei.

Essi si accamparono presso Eben-Ezer mentre i Filistei s'erano accampati ad Afek.

I Filistei si schierarono contro Israele e la battaglia divampò, ma Israele fu

sconfitto di fronte ai Filistei, e caddero sul campo, delle loro schiere, circa

quattromila uomini.

Quando il popolo fu rientrato nell'accampamento, gli anziani d'Israele si

chiesero: "Perché ci ha sconfitti oggi il Signore di fronte ai Filistei?

Andiamo a prenderci l'arca dell'alleanza del Signore a Silo, perché venga in

mezzo a noi e ci liberi dalle mani dei nostri nemici".

Il popolo mandò subito alcuni uomini a Silo, a prelevare l'arca dell'alleanza

del Signore degli eserciti, che siede sui cherubini: c'erano con l'arca dell'alleanza

di Dio i due figli di Eli, Ofni e Fineès.

Non appena l'arca dell'alleanza del Signore giunse all'accampamento, gli Israeliti

elevarono un urlo così forte che ne tremò la terra.

Anche i Filistei udirono l'eco di quell'urlo e dissero: "Che significa quest'urlo

così forte nell'accampamento degli Ebrei?".

Poi vennero a sapere che era arrivata nel loro campo l'arca del Signore.

I Filistei ne ebbero timore e si dicevano: "È venuto Dio nell'accampamento!",

ed esclamavano: "Guai a noi, perché non è stato così né ieri né prima.

Guai a noi!

Chi ci libererà dalle mani di queste divinità così potenti?

Queste divinità hanno colpito con ogni piaga l'Egitto nel deserto.

Siate forti e siate uomini, o Filistei, altrimenti sarete schiavi degli Ebrei,

come essi sono stati vostri schiavi.

Siate uomini, dunque, e combattete!".

Quindi i Filistei attaccarono battaglia, Israele fu sconfitto e ciascuno fuggì

alla sua tenda.

La strage fu molto grande: dalla parte d'Israele caddero trentamila fanti.

In più l'arca di Dio fu presa e i due figli di Eli, Ofni e Fineès, morirono.

Parola di Dio.

Vangelo

La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.

Dal Vangelo secondo Marco (1,40-45) anno pari.

In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio

e gli diceva: "Se vuoi, puoi purificarmi!".

Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: "Lo voglio, sii purificato!".

E subito, la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.

E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: "Guarda di non

dire niente a nessuno; va', invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua

purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro".

Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che

Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori,

in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Il Signore ha compassione del lebbroso, sente la sua sofferenza, condivide

il suo dolore.

La lebbra, malattia della povertà che isolava dal mondo, era considerata come una

punizione divina e il malato, roso dai sensi di colpa, doveva stare lontano dalle città.

Gesù non ha paura di toccarlo, di purificarlo, di restituirgli dignità e salute.

Ma il lebbroso non capisce, non sa chi sia veramente il Rabbì.

A lui interessa solo guarire e, contravvenendo alla dura ammonizione di Gesù,

invece di tacere, proclama ai quattro venti l’avvenuta sua guarigione, al punto

che Gesù deve rivedere il suo progetto iniziale ed evitare le città.

Una malintesa esperienza di fede può causare dei danni; al Signore viene impedito

di evangelizzare, perché il rischio di essere scambiato per un mago è troppo alto.

Quando ci avviciniamo alla fede e vi aderiamo, con entusiasmo, pensiamo

che sia tutto facile, tutto immediato, tutto luminoso.

Il discepolato, invece, ha bisogno di tempo e di disciplina, di consigli e di

conversioni continue.

Non facciamo come il lebbroso che vistosi guarito, pensa ormai di avere in

mano la propria vita.

La conversione non è che il punto di partenza di un lungo percorso, a tratti

doloroso, che ci porta verso la pienezza, se ci aiutiamo con la preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.