Della 8° settimana del
Tempo Ordinario.
San Giustino martire.
1° Lettura dalla prima
lettera di san Pietro apostolo (4,7-13)
Dal Vangelo secondo Marco
(11,11-25) anno pari.
[Dopo essere stato acclamato
dalla folla, Gesù] entrò a Gerusalemme, nel tempio.
E dopo aver guardato ogni cosa
attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con
i Dodici verso Betània.
La mattina seguente, mentre
uscivano da Betània, ebbe fame.
Avendo visto da lontano un albero
di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò
per vedere se per caso vi
trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non
trovò altro che foglie. Non era
infatti la stagione dei fichi.
Rivolto all’albero, disse:
«Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!».
E i suoi discepoli l’udirono.
Giunsero a Gerusalemme.
Entrato nel tempio, si mise a
scacciare quelli che vendevano e quelli che
compravano nel tempio; rovesciò i
tavoli dei cambiamonete e le sedie dei
venditori di colombe e non
permetteva che si trasportassero cose attraverso
il tempio.
E insegnava loro dicendo: «Non
sta forse scritto: “La mia casa sarà chiamata
casa di preghiera per tutte le
nazioni”?
Voi invece ne avete fatto un covo
di ladri».
Lo udirono i capi dei sacerdoti e
gli scribi e cercavano il modo di farlo morire.
Avevano infatti paura di lui,
perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento.
Quando venne la sera, uscirono
fuori dalla città.
La mattina seguente, passando,
videro l’albero di fichi seccato fin dalle radici.
Pietro si ricordò e gli disse:
«Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto
è seccato».
Rispose loro Gesù: «Abbiate fede
in Dio!
In verità io vi dico: se uno
dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”,
senza dubitare in cuor suo, ma
credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà.
Per questo vi dico: tutto quello
che chiederete nella preghiera, abbiate fede di
averlo ottenuto e vi accadrà.
Quando vi mettete a pregare, se
avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché
anche il Padre vostro che è nei
cieli perdoni a voi le vostre colpe».
Parola del Signore.
Riflessione personale
sul Vangelo di oggi.
L’atteggiamento di Gesù può
sembrare davvero strano; perché cercare dei frutti
nel periodo in cui l’albero non
può darne?
E perché arrivare addirittura a
maledire il fico, che così secca completamente
nel giro di poche ore?
In realtà, il suo gesto diventa
più chiaro se si considera che i giorni della
passione sono imminenti e Gesù sa
che ormai i Giudei hanno chiuso
definitivamente il loro cuore all’annuncio
della salvezza.
Dunque, l’albero è il simbolo del
popolo eletto coltivato e curato dal divino
agricoltore con dedizione e
amore, ma quando Egli va a cercare i frutti di
quella benevolenza, non trova
assolutamente nulla.
Dunque, le parole dure di Gesù
richiamano quelle degli antichi profeti, che
lanciavano le loro invettive al
popolo per scuoterlo e per spingerlo a tornare
all’amore di Dio.
Abbiamo bisogno anche noi di
essere scuotati nel nostro torpore, solo la
preghiera ci può aiutare.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci
indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Buona giornata,
Fausto.