giovedì 31 maggio 2018

Il Vangelo del Venerdì 1 Giugno 2018


Della 8° settimana del Tempo Ordinario.
San Giustino martire.
1° Lettura dalla prima lettera di san Pietro apostolo (4,7-13)
Dal Vangelo secondo Marco (11,11-25) anno pari.
[Dopo essere stato acclamato dalla folla, Gesù] entrò a Gerusalemme, nel tempio.
E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con
i Dodici verso Betània.
La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame.
Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò
per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non
trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi.
Rivolto all’albero, disse: «Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!».
E i suoi discepoli l’udirono.
Giunsero a Gerusalemme.
Entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che
compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei
venditori di colombe e non permetteva che si trasportassero cose attraverso
il tempio.
E insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto: “La mia casa sarà chiamata
casa di preghiera per tutte le nazioni”?
Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire.
Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento.
Quando venne la sera, uscirono fuori dalla città.
La mattina seguente, passando, videro l’albero di fichi seccato fin dalle radici.
Pietro si ricordò e gli disse: «Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto
è seccato».
Rispose loro Gesù: «Abbiate fede in Dio!
In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”,
senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà.
Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di
averlo ottenuto e vi accadrà.
Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché
anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
L’atteggiamento di Gesù può sembrare davvero strano; perché cercare dei frutti
nel periodo in cui l’albero non può darne?
E perché arrivare addirittura a maledire il fico, che così secca completamente
nel giro di poche ore?
In realtà, il suo gesto diventa più chiaro se si considera che i giorni della
passione sono imminenti e Gesù sa che ormai i Giudei hanno chiuso
definitivamente il loro cuore all’annuncio della salvezza.
Dunque, l’albero è il simbolo del popolo eletto coltivato e curato dal divino
agricoltore con dedizione e amore, ma quando Egli va a cercare i frutti di
quella benevolenza, non trova assolutamente nulla.
Dunque, le parole dure di Gesù richiamano quelle degli antichi profeti, che
lanciavano le loro invettive al popolo per scuoterlo e per spingerlo a tornare
all’amore di Dio.
Abbiamo bisogno anche noi di essere scuotati nel nostro torpore, solo la
preghiera ci può aiutare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Buona giornata, Fausto.