mercoledì 20 marzo 2019

Il Vangelo del Giovedì 21 Marzo 2019


Della 2° settimana di Quaresima.
1° Lettura dal libro del profeta Geremìa (17,5-10)
Dal Vangelo secondo Luca (16,19-31) anno dispari.
In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «C'era un uomo ricco, che indossava
vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti.
Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso
di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che
venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo.
Morì anche il ricco e fu sepolto.
Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo,
e Lazzaro accanto a lui.
Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro
a intingere nell'acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro
terribilmente in questa fiamma.
Ma Abramo rispose: Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi
beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece
sei in mezzo ai tormenti.
Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui
vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi.
E quello replicò: Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio
padre, perché ho cinque fratelli.
Li ammonisca severamente, perché non vengano anch'essi in questo luogo
di tormento.
Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro. E lui replicò:
No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno.
Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi
neanche se uno risorgesse dai morti».
0Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
In tutte le parabole che racconta Gesù, mai un protagonista è chiamato
per nome, solo una volta, qui.
Dio conosce per nome Lazzaro, mentre non ha nome il ricco gaudente
(questo il significato di “epulone”) che passa la sua vita facendo i suoi affari,
non provando per il mendicante che muore alla sua porta la pietà che, pure,
gli riconoscono i cani inteneriti dalla sua condizione.
Non si dice che sia particolarmente malvagio, il ricco, è solo indifferente,
distratto dalle sue molte attività; ha creato un abisso fra sé e il resto del mondo,
un abisso, che purtroppo gli impedisce, in vita e in morte, di raggiungere Dio.
Abramo, che stringe a sé il povero Lazzaro, è sinceramente dispiaciuto di non
potere accogliere il ricco, l‘abisso da lui creato è incolmabile anche per Dio.
Cerchiamo perciò, di non diventare come il ricco epulone, facendoci aiutare
dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.