lunedì 15 marzo 2021

Il Vangelo del Martedì 16 Marzo 2021

 

Della 4° settimana di Quaresima.

Beata Benedetta di Assisi, suora clarissa.

Prima lettura dal libro del profeta Ezechièle (47,1-9.12)

In quei giorni [l'angelo] mi condusse all'ingresso del tempio [del Signore] e vidi

che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del

tempio era verso oriente.

Quell'acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale dell'altare.

Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all'esterno, fino alla

porta esterna rivolta a oriente, e vidi che l'acqua scaturiva dal lato destro.

Quell'uomo avanzò verso oriente e con una cordicella in mano misurò mille

cùbiti, poi mi fece attraversare quell'acqua: mi giungeva alla caviglia.

Misurò altri mille cùbiti, poi mi fece attraversare quell'acqua: mi giungeva al ginocchio.

Misurò altri mille cùbiti, poi mi fece attraversare l'acqua: mi giungeva ai fianchi.

Ne misurò altri mille: era un torrente che non potevo attraversare, perché le acque

erano cresciute; erano acque navigabili, un torrente che non si poteva passare a guado.

Allora egli mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo?».

Poi mi fece ritornare sulla sponda del torrente; voltandomi, vidi che sulla sponda

del torrente vi era una grandissima quantità di alberi da una parte e dall'altra.

Mi disse: «Queste acque scorrono verso la regione orientale, scendono nell'Aràba

ed entrano nel mare: sfociate nel mare, ne risanano le acque.

Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il torrente, vivrà: il pesce

vi sarà abbondantissimo, perché dove giungono quelle acque, risanano, e là

dove giungerà il torrente tutto rivivrà.

Lungo il torrente, su una riva e sull'altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto,

le cui foglie non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno,

perché le loro acque sgorgano dal santuario.

I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina».

Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Giovanni (5,1-16) anno dispari.

Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.

A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in

ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero

di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.

Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato.

Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli

disse: «Vuoi guarire?».

Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella

piscina quando l'acqua si agita.

Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me».

Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina».

E all'istante quell'uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.

Quel giorno però era un sabato.

Dissero dunque i Giudei all'uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti

è lecito portare la tua barella».

Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: "Prendi la tua

barella e cammina"».

Gli domandarono allora: «Chi è l'uomo che ti ha detto: "Prendi e cammina"?».

Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era

allontanato perché vi era folla in quel luogo.

Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito!

Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio».

Quell'uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo.

Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Vuoi guarire?

La domanda del Signore sembra quasi offensiva, rivolta ad un pover’uomo

costretto alla paralisi da tutta la vita.

Certo che vuole guarire!

Ma Gesù insiste, non è guaritore di professione, non vuole passare per un

piccolo santone che fa miracoli gratuitamente.

Gesù guarisce per testimoniare la venuta del Regno, l’avanzata della presenza

di Dio che sconfigge la tenebra.

Vuoi guarire?

Per il paralitico la guarigione significa imparare un mestiere, uscire dalla logica

assistenzialista che lo ha segnato per tutta la vita, sopportare le inevitabili accuse

di inganno che gli avrebbero rivolto.

Vuoi guarire?

A volte il dolore è un rifugio sicuro in cui stare, in cui accucciarsi, che ci dona identità.

Gesù ci guarisce solo se lo vogliamo, solo se mettiamo in gioco tutto noi stessi,

le nostre energie, le nostre qualità.

Il nostro Dio non ci soffia il naso, ci crede capaci di affrontare le inevitabili

difficoltà che ci colpiscono, che ci mettono alla prova.

Vuoi guarire?

Chiediamocelo, quando insistiamo con Dio, chiedendo per noi un intervento che

stentiamo a fare nostro, che fatichiamo ad accettare senza riserve.

Sì, Dio ci vuole liberi, veri, autentici, guariti interiormente.

E noi?

Fatichiamo e tanto ad accettare la nostra vita segnata, magari dalla sofferenza,

ma il Signore continua a chiederci se vogliamo guarire.

Sta a noi decidere, non è facile e, solo la preghiera ci può aiutare. 

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.