domenica 4 giugno 2023

Il Vangelo del Lunedì 5 Giugno 2023

 

Della 9° settimana del tempo Ordinario.

San Bonifacio, vescovo e martire.

Prima Lettura

Tobi seguiva le vie della verità.

Dal libro di Tobìa (1,3;2,1b-8)

Io, Tobi, passavo tutti i giorni della mia vita

seguendo le vie della verità e della giustizia.

Ai miei fratelli e ai miei compatrioti, che

erano stati condotti con me in prigionia a

Nìnive, nel paese degli Assiri, facevo

molte elemosine.

Per la nostra festa di Pentecoste, cioè la

festa delle Settimane, avevo fatto preparare

un buon pranzo e mi posi a tavola: la tavola

era imbandita di molte vivande.

Dissi al figlio Tobìa: «Figlio mio, va’,

e se trovi tra i nostri fratelli deportati a

Nìnive qualche povero, che sia però di

cuore fedele, portalo a pranzo insieme con noi.

Io resto ad aspettare che tu ritorni, figlio mio».

Tobìa uscì in cerca di un povero tra

i nostri fratelli.

Di ritorno disse: «Padre!».

Gli risposi: «Ebbene, figlio mio?».

«Padre-riprese-uno della nostra gente

è stato ucciso e gettato nella piazza;

l’hanno strangolato un momento fa».

Io allora mi alzai, lasciando intatto il pranzo;

tolsi l’uomo dalla piazza e lo posi in una

camera in attesa del tramonto del sole,

per poterlo seppellire.

Ritornai, mi lavai e mangiai con tristezza,

ricordando le parole del profeta Amos su

Betel: «Si cambieranno le vostre feste in

lutto, tutti i vostri canti in lamento».

E piansi.

Quando poi calò il sole, andai a scavare

una fossa e ve lo seppellii.

I miei vicini mi deridevano dicendo:

«Non ha più paura!

Proprio per questo motivo lo hanno già

ricercato per ucciderlo.

È dovuto fuggire e ora eccolo di nuovo

a seppellire i morti».

Parola di Dio.

Vangelo

Presero il figlio amato, lo uccisero

e lo gettarono fuori della vigna.

Dal Vangelo secondo Marco (12,1-12) anno dispari.

In quel tempo, Gesù si mise a parlare

con parabole [ai capi dei sacerdoti, agli

scribi e agli anziani]:

«Un uomo piantò una vigna, la circondò

con una siepe, scavò una buca per il

torchio e costruì una torre.

La diede in affitto a dei contadini e se

ne andò lontano.

Al momento opportuno mandò un servo

dai contadini a ritirare da loro la sua parte

del raccolto della vigna.

Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo

mandarono via a mani vuote.

Mandò loro di nuovo un altro servo:

anche quello lo picchiarono sulla testa

e lo insultarono.

Ne mandò un altro, e questo lo uccisero;

poi molti altri: alcuni li bastonarono,

altri li uccisero.

Ne aveva ancora uno, un figlio amato;

lo inviò loro per ultimo, dicendo:

“Avranno rispetto per mio figlio!”.

Ma quei contadini dissero tra loro:

“Costui è l’erede.

Su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra”.

Lo presero, lo uccisero e lo gettarono

fuori della vigna.

Che cosa farà dunque il padrone della vigna?

Verrà e farà morire i contadini e darà

la vigna ad altri.

Non avete letto questa Scrittura: “La pietra

che i costruttori hanno scartato è diventata

la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal

Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”?».

E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura

della folla; avevano capito infatti che aveva

detto quella parabola contro di loro.

Lo lasciarono e se ne andarono.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Gesù, di fronte al rifiuto dei capi del

popolo di accogliere la sua autorità

sulla loro vita e su quella d’Israele,

narra la parabola dei vignaioli assassini.

È chiaro credo, per tutti, a cosa si riferisse

il segno della la vigna; (al popolo d’Israele).

Ed anche chi è il padrone che l’ha piantata,

custodita e coltivata; il Signore Dio.

Con un rapido sguardo sulla storia del

popolo d’Israele, Gesù si presenta come

il Figlio inviato per salvare la vigna.

E la salva anche a costo di essere

cacciato e ucciso.

Ecco, viene a dire Gesù, da dove nasce

la sua autorità; dall’amore di Dio per

il suo popolo.

È l’amore senza limiti che lo guida, che

fonda l’autorità di Gesù e della sua Parola.

Non è certo il ruolo a sostenere l’autorità

nella comunità cristiana, bensì l’amore

e il servizio sino alla morte.

Gesù ne è il segno più alto.

Egli ama i suoi, quelli che il Padre gli ha

dato, più della sua stessa vita.

Per questo ha autorità sulla vigna.

Cercano di catturarlo, ma hanno paura,

ci dice Marco.

È per sottolineare che non sono loro a

metterlo a morte; è Gesù stesso che

si “consegna”, perché la vigna non sia

abbandonata, cresca e dia frutto.

Come non accogliere nella nostra vita

un amore così grande?

Coraggio, amici, accogliamolo attraverso

l’aiuto della preghiera.   

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.