domenica 18 ottobre 2020

 

Il Vangelo del Lunedì 19 Ottobre 2020.

Della 29° settimana del Tempo Ordinario.

San Paolo della Croce, Sacerdote .

Prima lettura dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni (2,1-10)

Fratelli, voi eravate morti per le vostre colpe e i vostri peccati, nei quali un tempo

viveste, alla maniera di questo mondo, seguendo il principe delle Potenze dell’aria,

quello spirito che ora opera negli uomini ribelli.

Anche tutti noi, come loro, un tempo siamo vissuti nelle nostre passioni carnali

seguendo le voglie della carne e dei pensieri cattivi: eravamo per natura

meritevoli d’ira, come gli altri.

Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti

che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete salvati.

Con lui ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli, in Cristo Gesù, per

mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante

la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù.

Per grazia infatti siete salvati mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono

di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene.

Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone, che Dio ha

preparato perché in esse camminassimo.

Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Luca (12,13-21) anno pari.

In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di a mio fratello che

divida con me l’eredità».

Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».

E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se

uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».

Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un

raccolto abbondante.

Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti?

Farò così-disse-: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi

raccoglierò tutto il grano e i miei beni.

Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni;

ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”.

Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita.

E quello che hai preparato, di chi sarà?”.

Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Gesu si rifiuta di entrare nella disputa per questioni ereditarie tra i due fratelli

del Vangelo di oggi.

Gesù sa bene che siamo perfettamente in grado di affrontare questioni di questo

genere senza tirare Dio per la giacca e senza invocare i santi.

Esiste una autonomia delle realtà terrene voluta dal Creatore e Dio non

interviene in questioni che gli uomini possono dirimere lasciandosi illuminare

da una coscienza retta.

È una forte testimonianza della capacità dell’essere umano a gestire la propria

esistenza, una inconsueta testimonianza di laicità che Dio stesso vuole.

Ma, ricorda Gesù con la parabola del ricco agricoltore, i discepoli devono

vegliare sul loro rapporto coi beni materiali e col denaro.

Gesù non è classista né condanna la ricchezza frutto del lavoro dell’uomo.

Ma ammonisce; la ricchezza è un inganno perchè promette ciò che non

può mantenere e, se non riusciamo a capirlo per noi saranno guai e solo la

preghiera, ci può aiutare a capire.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri

debitori, e non ci indurre in tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.