Della 3° settimana del
Tempo Ordinario.
S. Giovanni Bosco,
sacerdote.
1° Lettura dal secondo
libro di Samuèle (11,1-45a.5,10a.13-17)
All’inizio
dell’anno successivo, al tempo in cui i re sono soliti andare in guerra, Davide
mandò Ioab con i
suoi servitori e con tutto Israele a compiere devastazioni contro gli
Ammoniti; posero
l’assedio a Rabbà, mentre Davide rimaneva a Gerusalemme.
Un tardo pomeriggio
Davide, alzatosi dal letto, si mise a passeggiare sulla
terrazza della
reggia.
Dalla terrazza vide
una donna che faceva il bagno: la donna era molto bella d’aspetto.
Davide mandò a
informarsi sulla donna.
Gli fu detto: «È
Betsabea, figlia di Eliàm, moglie di Urìa l’Ittita».
Allora Davide mandò
messaggeri a prenderla.
La donna concepì e
mandò ad annunciare a Davide: «Sono incinta».
Allora Davide mandò
a dire a Ioab: «Mandami Urìa l’Ittita».
Ioab mandò Urìa da
Davide.
Arrivato Urìa, Davide
gli chiese come stessero Ioab e la truppa e come andasse la guerra.
Poi Davide disse a
Urìa: «Scendi a casa tua e làvati i piedi».
Urìa uscì dalla
reggia e gli fu mandata dietro una porzione delle vivande del re.
Ma Urìa dormì alla
porta della reggia con tutti i servi del suo signore e non scese a casa sua.
La cosa fu riferita
a Davide: «Urìa non è sceso a casa sua».
Davide lo invitò a
mangiare e a bere con sé e lo fece ubriacare; la sera Urìa uscì per
andarsene a dormire
sul suo giaciglio con i servi del suo signore e non scese a casa sua.
La mattina dopo
Davide scrisse una lettera a Ioab e gliela mandò per mano di Urìa.
Nella lettera aveva
scritto così: «Ponete Urìa sul fronte della battaglia più dura; poi
ritiratevi da lui
perché resti colpito e muoia».
Allora Ioab, che
assediava la città, pose Urìa nel luogo dove sapeva che
c’erano uomini
valorosi.
Gli uomini della
città fecero una sortita e attaccarono Ioab; caddero parecchi
della truppa e dei
servi di Davide e perì anche Urìa l’Ittita.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Marco
(4,26-34) anno pari.
In quel tempo, Gesù
diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo
che getta il seme
sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme
germoglia e cresce.
Come, egli stesso
non lo sa.
Il terreno produce
spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco
pieno nella spiga;
e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché
è arrivata la
mietitura».
Diceva: «A che cosa
possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola
possiamo
descriverlo?
È come un granello
di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più
piccolo di tutti i
semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce
e diventa più
grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli
uccelli del cielo
possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole
dello stesso genere annunciava loro la Parola, come
potevano intendere.
Senza parabole non
parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
Parola del Signore.
Riflessione personale
sul Vangelo di oggi.
Una volta che il seme della
Parola attecchisce nel nostro cuore, attecchisce
in un luogo, non c’è nulla che
possa fermarne la crescita.
Il contadino non si sveglia nel
cuore della notte per verificare se la sua
pianticella sta spuntando;
neppure lui sa bene come, ma il grano cresce spinto
da una propria forza interiore.
Così è il Regno di Dio in noi;
una volta che abbiamo accolto l’annuncio di Dio,
questi cresce senza interruzione
nelle vicissitudini della nostra vita, come,
neppure noi lo sappiamo.
E, come Chiesa, ricordiamoci che
non è nei numeri che manifestiamo l’efficacia
della presenza di Dio, ma nella
verità dei gesti; il Regno, anche se all’inizio è
un piccolo seme, diventa un
grande arbusto alla cui ombra ci riposiamo, ma solo
se lo innaffiamo con la
preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci
indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.