mercoledì 20 settembre 2023

Il Vangelo del Giovedì 21 Settembre 2023

 

Della 24° settimana del Tempo Ordinario.

San Matteo, Apostolo ed evangelista.

Prima Lettura

Cristo ha dato ad alcuni di essere apostoli,

ad altri di essere evangelisti.

Dalla lettera di san Paolo apostolo

agli Efesìni (4,1-7.11-13)

Fratelli, io, prigioniero a motivo del

Signore, vi esorto: comportatevi in

maniera degna della chiamata che

avete ricevuto, con ogni umiltà,

dolcezza e magnanimità, sopportandovi

a vicenda nell’amore, avendo a cuore di

conservare l’unità dello spirito per

mezzo del vincolo della pace.

Un solo corpo e un solo spirito, come una

sola è la speranza alla quale siete stati

chiamati, quella della vostra vocazione;

un solo Signore, una sola fede,

un solo battesimo.

Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di

sopra di tutti, opera per mezzo di tutti

ed è presente in tutti.

A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la

grazia secondo la misura del dono di Cristo.

Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli,

ad altri di essere profeti, ad altri ancora di

essere evangelisti, ad altri di essere pastori

e maestri, per preparare i fratelli a compiere

il ministero, allo scopo di edificare il corpo

di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità

della fede e della conoscenza del Figlio

di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a

raggiungere la misura della pienezza di Cristo.

Parola di Dio.

Vangelo

Non sono venuto a chiamare i

giusti, ma i peccatori.

Dal Vangelo secondo Matteo (9.9-13) anno dispari.

In quel tempo, mentre andava via, Gesù

vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al

banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi».

Ed egli si alzò e lo seguì.

Mentre sedeva a tavola nella casa,

sopraggiunsero molti pubblicani e

peccatori e se ne stavano a tavola con

Gesù e con i suoi discepoli.

Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi

discepoli: «Come mai il vostro maestro

mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».

Udito questo, disse: «Non sono i sani che

hanno bisogno del medico, ma i malati.

Andate a imparare che cosa vuol dire:

“Misericordia io voglio e non sacrifici”.

Io non sono venuto infatti a chiamare

i giusti, ma i peccatori».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

La più antica tradizione cristiana attribuisce

il primo Vangelo a Levi il pubblicano.

Un Vangelo scritto sull’esempio di Marco,

destinato ad una comunità di giudeo-cristiani,

forse di Gerusalemme.

È Matteo, oggi, che festeggiamo.

Leggere la vicenda umana e spirituale

di Matteo ci rallegra il cuore.

Ma, per farlo, dobbiamo uscire dagli

stereotipi, anche cattolici!, che inquinano

il nostro giudizio.

Sappiamo che Levi è un pubblicano,

uno che appalta le tasse dai romani,

un rinnegato senza fede.

Come tutti i pubblicani è odiatissimo dai

suoi correligionari, ma non sembra farci

troppo caso; non ci viene detto quale sia

la sua vita di fede ma, in un’epoca che

esasperava i contrasti, è probabile che

non seguisse le puntigliose e infinite

prescrizioni della Legge che

palesemente contraddiceva.

Eppure quell’incontro col Nazareno, ospite

di Pietro di Betsaida, il pescatore,

gli ha cambiato radicalmente la vita.

Poche battute per raccontare quell’incontro,

avvenuto al banco delle imposte; Gesù

che si avvicina, gli chiede di lasciare

tutto e lui che si alza e lo fa.

Ma un particolare ci illumina; la festa che

Matteo offre a tutti i suoi amici per

sottolineare l’evento.

Quanta gioia era nascosta nel cuore di

Matteo, abituato ad essere insultato?

Quale sguardo ha scardinato la sua corazza?

Dopo trent’anni racconta quell’evento

fondante della sua nuova vita.

La conversione richiede costanza,

fedeltà, e Matteo l’ha avuta e ci

dice; ne è valsa la pena.

Ne vale la pena, amici, la mia vita è

simile alla sua, lontano dalla Chiesa, poi,

un incontro, uno sguardo, ed eccomi qua

ogni giorno a raccontare del Signore,

facendomi aiutare dalla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.