venerdì 15 aprile 2022

Sabato Santo, giorno di silenzio, preghiera e attesa, Sabato 16 Aprile 2022

 

La discesa agli inferi del Signore.

Che cosa è avvenuto?

Oggi sulla terra c’è grande silenzio, grande silenzio e solitudine.

Grande silenzio perché il Re dorme; la terra è rimasta sbigottita e tace perché

Dio fatto carne si è addormentato e ha svegliato coloro che da secoli dormivano.

Dio è morto nella carne ed è sceso a scuotere il regno degli inferi.

Certo Egli va a cercare il primo padre, come la pecorella smarrita.

Egli vuole scendere a visitare quelli che siedono nelle tenebre e nell’ombra di morte.

Dio e il Figlio suo vanno a liberare dalle sofferenze Adamo ed Eva che si

trovano in prigione.

Il Signore entrò da loro portando le armi vittoriose della croce.

Appena Adamo, il progenitore, lo vide, percuotendosi il petto per la meraviglia,

gridò a tutti e disse: “Sia con tutti il mio Signore”.

E Cristo rispondendo disse ad Adamo: “E con il tuo spirito”.

E, presolo per mano, lo scosse, dicendo: “Svegliati, tu che dormi, e risorgi dai

morti, e Cristo ti illuminerà”.

Io sono il tuo Dio, che per te sono diventato tuo figlio; che per te e per questi,

che da te hanno avuto origine, ora parlo e nella mia potenza ordino a coloro

che erano in carcere: Uscite!

A coloro che erano nelle tenebre: Siate illuminati!

A coloro che erano morti: Risorgete!

A te comando: Svegliati, tu che dormi!

Infatti non ti ho creato perchè rimanessi prigioniero nell’inferno.

Risorgi dai morti.

Io sono la vita dei morti.

Risorgi opera delle mie mani!

Risorgi mia figura, fatta a mia immagine!

Risorgi, usciamo da qui!

Tu in Me e Io in te siamo infatti un’unica e indivisa natura.

Per te Io, tuo Dio, mi sono fatto tuo figlio.

Per te Io, il Signore, ho rivestito la tua natura di servo.

Per te, Io che sto al di sopra dei cieli, sono venuto sulla terra e al di

sotto della terra.

Per te uomo e donna, ho condiviso la debolezza umana, ma poi sono

diventato liberi tra i morti.

Per te, che sei uscito dal giardino e dato in mano ai Giudei, e in un giardino

sono stato messo in croce.

Guarda sulla mia faccia gli sputi che Io ricevetti per te, per poterti restituire

a quel primo soffio vitale.

Guarda sulle mie guance gli schiaffi, sopportati pe rifare a mia immagine la

tua bellezza perduta.

Guarda sul mio dorso la flagellazione subita per liberare le tue spalle dal peso

dei tuoi peccati.

Guarda le mie mani inchiodate al legno per te, che un tempo avevi malamente

allungato la tua mano all’albero.

Morii sulla croce e la lancia penetrò nel mio costato, per te che ti addormentasti

nel paradiso e facesti uscire Eva dal tuo fianco.

Il mio costato sanò il dolore del tuo fianco.

Il mio sonno ti libererà dal sonno dell’inferno.

La mia lancia trattenne la lancia che si era rivolta contro di te.

Sorgi, allontaniamoci di qui.

Il nemico ti fece uscire dalla terra del paradiso.

Io invece, non ti rimetto più in quel giardino, ma ti colloco sul trono

celeste, di fianco a me nei secoli eterni.

A Te o Maria

Tu conosci, o Maria, come il buio del Sabato Santo possa talora penetrare fino

in fondo all’anima pur nella completa dedizione della volontà al disegno di Dio.

Tu, o Maria, sei madre del dolore, Tu sei colei che non cessa di amare Dio,

nonostante la sua apparente assenza, e che in Lui non ti stanchi di amare i suoi

figli, custodendoli nel silenzio dell’attesa.

Nel tuo Sabato Santo, o Maria, sei l’icona della Chiesa dell’amore, sostenuta

dalla fede più forte della morte e viva nella carità che supera ogni abbandono.

O Maria, ottienici quella consolazione profonda che ci permette di amare anche

nella notte della fede e della speranza, ed anche quando ci sembra di non vedere

neppure più il volto del fratello!

Tu, o Maria, proclamazione del Vangelo, a te l’impegno di educare alla fede,

di generare un popolo di credenti, che tutto questo ha un prezzo, ma che si

paga “a caro prezzo”; è così che Gesù ci ha acquistati.

Donaci quell’intima consolazione della vita che accetta di pagare volentieri,

in unione col Cuore di Cristo, questo prezzo della salvezza.

Fa che il nostro piccolo seme accetti di morire per portare molto frutto,

per questo ci uniamo a Te nella preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.