giovedì 19 febbraio 2015

Il Vangelo del Venerdì 20 Febbraio 2015

1° Lettura dal libro del profeta Isaia (58,1-9a)
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 9,14-15) anno B.
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di
Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo
molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze
essere in lutto finché lo sposo è con loro?
Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto,
e allora digiuneranno ».
Parola del Signore.
Penso che almeno una volta nella vita ci siamo chiesti,
perché esistono tante lingue nel mondo.
Non è un fantasioso racconto quello della torre di Babele,
ma un dato di fatto; qui il senso è molto profondo.
La dispersione deriva da una volontà superba da parte
dell’uomo di toccare il cielo.
È un modo per dire che egli vuole tentare di violare il
segreto di Dio e della sua vita intima.
Come dire; se lasci uno spiraglio di sapienza all’uomo,
la prima cosa che decide di fare è, conquistare l’universo
ed ergersi a protagonista, senza pensare alle conseguenze.
Ma Dio non si lascia conquistare da chi si innalza, quanto
da chi si umilia davanti a Lui.
Solo chi si sa abbassare sa incontrare quel Dio che per
primo si è fatto umile.
Tutto questo lo abbiamo visto fare da Gesù Cristo.
Prendere la propria croce non piace a nessuno.
Significa accogliere nella propria vita quel carico di
sofferenza, di scomodità e soprattutto di accettare su di noi
un piano che non sempre incontra favore ed il nostro piacere.
A Gesù non sarebbe piaciuto andare a morire in quel
modo sulla croce!
Eppure il Signore sapeva che attraverso quella via passava
il suo modo di mettere in pratica la volontà di Dio.
Certe volte ci sembra che Dio ci chieda di fare o di
accettare delle cose disumane, e non siamo così impegnati
a difenderci da esse da non capire che invece proprio in
quel piano c’è la nostra salvezza e la nostra realizzazione.
Prendiamo ognuno la nostra croce con gioia, consapevoli
che quando accettiamo di portarla, è lei che
porta noi verso il cielo.
È vero, ma non è facile, perciò aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.